"Il festival Adriatico Mediterraneo è nato ad Ancona e qui resterà". Fuga ogni dubbio il direttore artistico della tradizionale kermesse conclusasi giovedì con Eugenio Bennato. Diecimila presenze, tutti gli appuntamenti sold out, ma un botta e risposta che ha lasciato perplesso il pubblico. L’assessore alla Cultura Anna Maria Bertini, a domanda di Seneca sul futuro, non si è infatti sbilanciata, limitandosi a dire che "stanno cambiando alcune cose a livello nazionale e locale. Avremo nuova configurazione di quelli che saranno i soggetti che lavoreranno all’interno dell’anfiteatro". Apriti cielo: la gente è balzata sulla sedia, Seneca ha cercato di glissare con ironia: "Allora il prossimo anno andremo a Pesaro". Chiaro il riferimento al Kum, cha ha fatto le valigie di recente per approdare nel nord delle Marche. "Per il prossimo anno, assessore, consiglierei anche un bar", ha poi detto il direttore. Ma lei non ha voluto sentire ragioni: "Qui non si può, magari useremo quello del Duomo se riusciamo ad attivarlo". È a quel punto che l’assessora è stata contestata con urla di disapprovazione, fischi e ´buh´ dalla platea.
Direttore Seneca, cosa è accaduto sul palco di giovedì tra lei e l’assessore Bertini?
"Mi sembrava doveroso ringraziarla e chiederle bilancio e prospettive, anziché fare il solito discorso autocelebrativo. Anche per il pubblico. Non c’è stato alcuno screzio".
Lei, sorridendo, ha detto che AdMed il prossimo anno andrà a Pesaro…
"Era una battuta, non un atteggiamento ostile verso l’assessore. Alla mia domanda sul 2025, forse lei si è trovata spiazzata perché non è abituata al palco. Ieri ho scritto al sindaco per ringraziarlo del supporto. L’Amministrazione ci ha coadiuvato nell’organizzazione mettendo a disposizione persino Palazzo Camerata per il camerino di Raiz (degli Almamegretta), che è meditativo e preferiva stare solo. Non ho nulla da eccepire sugli uffici comunali. Ma mi auguro che alle parole seguano i fatti".
Quindi AdMed è a rischio?
"No, qui è nato e qui resta. Solo che dal Comune, ora, a fronte dei grandi numeri soprattutto di questa edizione, ci aspettiamo ancora maggiore attenzione". Dopo l’intervento di Bertini, lei ha consigliato un bar all’anfiteatro romano.
"Sono un uomo schietto, dico ciò che penso. In quel caso, ho interpretato un sentore popolare: la gente è venuta a dirmelo. Le persone stanno lì tre ore, col caldo e senza neanche una bottiglietta d’acqua. Capisco i vincoli della Soprintendenza, ma se vai alle Terme di Caracalla non è che accogli 5mila persone senza acqua. Come si riescono a fare le cose là, si potrebbe trovare una soluzione qui. Ho detto che me ne sarei occupato io, ma anche in quel caso era una battuta. Ci devono pensare gli uffici preposti. Così come dovrebbero essere Comune e Autorità portuale a trovare una soluzione per tentare di far tornare l’AdMed al porto".
Dopo il siparietto tra lei e Bertini, l’assessore si è assentata una decina di minuti. Vi siete chiariti?
"Non c’era bisogno, abbiamo parlato con serenità".