REDAZIONE ANCONA

Il Consorzio nel mirino: "Pago una tassa ogni anno. Ma i lavori me li faccio io"

Fabio Capitani è il proprietario di un’azienda agricola tra i Comuni di Ancona e Offagna "Il ponticello l’ho fatto costruire io a spese mie, purtroppo l’alluvione me l’ha già distrutto".

Fabio Capitani è il proprietario di un’azienda agricola tra i Comuni di Ancona e Offagna "Il ponticello l’ho fatto costruire io a spese mie, purtroppo l’alluvione me l’ha già distrutto".

Fabio Capitani è il proprietario di un’azienda agricola tra i Comuni di Ancona e Offagna "Il ponticello l’ho fatto costruire io a spese mie, purtroppo l’alluvione me l’ha già distrutto".

Fabio Capitani è il proprietario di un’azienda agricola, allevamento di mucche della preziosa razza marchigiana e ha anche un agriturismo. La sua azienda si trova lungo il torrente Aspio, a due passi dalla Provinciale 2 ‘Sirolo-Senigallia’, meglio nota come strada del Vallone, in territorio comunale di Offagna. Basta attraversare la strada e la competenza municipale è di Ancona. Quando a metà settembre l’Aspio ha esondato in più punti la conta dei danni per lui è stata drammatica: "Il ponticello l’ho fatto costruire io a spese mie, c’ho speso almeno 15-20mila euro e adesso restano solo le macerie. Il fiume è uscito dagli argini anche in altri punti, guardi qui, la strada ha ceduto sotto la forza dell’acqua, i danni sono incalcolabili. Da quando è successo quel fatto a oggi qui da me non si è visto nessuno, tanto meno quelli del Consorzio di Bonifica".

Proprio contro l’ente che dovrebbe occuparsi della pulizia e della manutenzione dei torrenti e dei fossi nelle aree non urbane (dove invece la competenza è dei singoli Comuni) si scaglia Capitani: "Ogni anno dobbiamo, io come qualsiasi altro frontista o residente nell’area di un fiume come questo, pagare una tassa di circa 120-130 euro, non ricordo di preciso, al Consorzio. Quei soldi dovrebbero servire per limitare i danni proprio nel caso delle alluvioni e invece, almeno qui dove sto io, nessuno è mai venuto a togliere un ramo dall’alveo del fiume. Pensavo che la catastrofe di metà settembre li spingesse a venire a dare un’occhiata e fare qualcosa: secondo lei è venuto qualcuno? Non si è visto nessuno, dal Consorzio o da altri enti. Quel pareggiamento di terra l’ho fatto io col mio trattore per cercare di limitare i danni qualora tornasse una piena. Il letto del fiume è pieno di detriti, alberi , materiale di sedime, siamo sempre a rischio, anzi lo siamo ancora di più".

A proposito di rischi e di paura. Quando l’altra sera ha iniziato a piovere in maniera abbastanza seria, con la Regione che aveva emesso l’allerta ‘Arancione’ proprio per la pioggia, tutti hanno avuto il timore che l’incubo potesse tornare. Compreso Fabio Capitani: "Certo che stai in ansia, soprattutto perché il fiume è a rischio e non è protetto. Non è stato facile prendere sonno. Una cosa come l’alluvione di metà settembre non s’è mai vista in queste proporzioni. Qualche allagamento sì, diversi in passato, ma una cosa del genere mai. Dovremo farci l’abitudine".

Pierfrancesco Curzi