
Il Consiglio comunale non valido? La minoranza scrive al prefetto
Sale la tensione fra minoranza e maggioranza. Il 2023, per l’amministrazione, inizia con una grana notevole, innescata dall’esito del penultimo consiglio comunale e dalle modalità di convocazione dell’ultimo. La vicenda è andata in scena nell’arco di quattro giorni e, nel bel mezzo delle festività, non ha goduto del rilievo adeguato, ma ora esplode in tutta la sua evidenza. Ieri mattina i consiglieri d’opposizione, sia di destra sia di sinistra, hanno spiegato cosa c’è che non va. In sostanza, il consiglio del 28 dicembre si è concluso prematuramente per mancanza del numero legale: essendosi assentati alcuni consiglieri di maggioranza, la minoranza è uscita in massa dall’emiciclo, costringendo il presidente del consiglio a dichiarare terminata la seduta. Il fatto è che in assise non era ancora stato approvato il nuovo regolamento dei controlli interni, un documento che la Corte dei Conti impone di approvare entro la fine dell’anno. Il consiglio è stato dunque riconvocato d’urgenza per il 31 dicembre: per prendere questa decisione, però, il consiglio sarebbe dovuto andare deserto in prima convocazione, cioè il 28. Ma così non è stato, e per questo motivo la minoranza giudica ‘irregolare’ la seconda convocazione: un parere che è già stato trasmesso al comune, al prefetto e al Ministero dell’Interno. Insomma, la seconda convocazione è stata ‘impugnata’ e se venisse invalidata, anche il regolamento in essa approvato verrebbe annullato. "Negli ultimi 30 anni cose del genere non si sono mai viste - attacca Giorgio De Vecchis (gruppo misto) - Ci troviamo di fronte ad un consiglio irregolarmente convocato perché prima non c’è stata seduta deserta. Inoltre non è stata citata la Pec che avevamo inviato prima del consiglio stesso. La maggioranza si è arroccata e chiusa in sé stessa. Segnaleremo la cosa a chi di dovere, sia per quanto riguarda il segretario generale, sia per il presidente del consiglio, che in questo è stato completamente assente e che andrebbe immediatamente sfiduciato. Se questo consiglio viene dichiarato nullo si prospetta una serie di danni per il comune e la città". A lamentarsi è anche l’ex sindaco Pasqualino Piunti che biasima la scelta, assieme ad Aurora Bottiglieri, di stigmatizzare l’assenza della minoranza nel consiglio del 31. Piunti ne approfitta anche per lanciare una frecciatina all’insegna di Bruno Gabrielli: "Chi nel 2011 ha subito una sconfitta sarebbe meglio che non facesse riferimento a farmaci, visto che peraltro è stato sfiduciato da presidente del consiglio comunale nel 2017". Sulla questione del consiglio tornano anche i Verdi: "Nell’ultima convocazione è mancato palesemente il motivo d’urgenza – asserisce Annalisa Marchegiani –. La democrazia innanzitutto è rispetto della legalità e noi non ci riteniamo regolarmente convocati".
Giuseppe Di Marco