di Valerio Cuccaroni
Primavera rigogliosa per il cinema locale: a suggellare la stagione felice è arrivato anche un prestigioso premio, che va ad aggiungersi ai fermenti dei giorni scorsi, dai set cinematografici di Guasco e Nie Wiem al lancio del nuovo concorso Conero Film + Adv con l’inaugurazione della sede di Local Bizzarro, il collettivo di creativi che lo organizzerà, per non parlare del Conero Film Festival, dedicato agli anni ’80, in programma a Numana il 30 giugno e 1° luglio. Ad aggiudicarsi il premio ambito, sesta edizione del Solinas Experimenta Serie, realizzato con il sostegno di Rai Fiction, sono tre autori marchigiani: lo sceneggiatore Emanuele Mochi (già vincitore del Solinas nel 2021), il regista e sceneggiatore Nikola Brunelli (anche lui pluripremiato), lo scrittore e sceneggiatore Andrea Salerno (diplomatosi in Drammaturgia cinematografica alla Bristol University). Il trio ha vinto con il progetto di serie comedy "Amadon", che svela con crudo realismo il dietro le quinte del lavoro flessibile per eccellenza, quello del corriere.
"Nella precarietà generale dell’Italia post-pandemia, i driver Ago, Fari, Christian, Tara hanno un unico obiettivo: consegnare tutti i pacchi assegnati entro la fine della giornata per conquistare l’ambito rinnovo trimestrale. Tra corse sfrenate, ritardi mostruosi, clienti insopportabili e idiosincrasie tra colleghi, faranno di tutto per dimostrare il proprio valore all’Algoritmo e conservare lo stipendio (e la vita)", così come recita la sinossi.
Il concorso seleziona e sviluppa progetti innovativi di racconto seriale – destinati a un prioritario sfruttamento su Rai Play – per realizzarne il pilota di serie. Ai vincitori va una borsa di studio di 2mila euro, finanziata da Rai Fiction, e la possibilità di partecipare al percorso di Alta Formazione e Sviluppo.
"Amadon" è stato premiato perché è "una serie potenzialmente molto divertente nonostante tratti un tema potenzialmente anche molto drammatico. Mai come in questo caso si può scomodare la (fin troppo) rimpianta commedia all’italiana, con la sua capacità di far ridere delle miserie umane. Il mondo dei riders e dell’infernale meccanismo che ne regola la vita è lo spunto che permette agli autori di rappresentare con grande leggerezza e ottima padronanza del genere un’umanità reale e riconoscibile e allo stesso tempo paradigmatica della deriva preoccupante che ha preso il mondo del precariato lavorativo".