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Il castello di Nidastore di Arcevia è sul gradino più alto del podio dei luoghi del cuore Fai
Nidastore ad Arcevia e Museo della Scuola a Senigallia, insieme a Chiesa e Chiostro di Sant’Angelo Magno ad Ascoli Piceno sono i tre ‘Luoghi del Cuore’ attualmente sul podio della classifica del programma nazionale, promosso dal Fai, in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L’obiettivo è quello di assicurare un futuro di tutela e valorizzazione ai propri luoghi amati.
Premi in denaro per i monumenti che hanno raggiunto i primi tre posti nella classifica nazionale: 70 mila euro, 60 mila euro, 50 mila euro. I luoghi che raggiungono i 2mila e 500 voti possono ambire a un contributo economico. Si può partecipare candidandosi al Bando che il Fai apre dopo ogni censimento, con un progetto di restauro e valorizzazione. C’è tempo fino al 10 aprile prossimo per confermare la classifica del censimento realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura.
Ad occupare momentaneamente il primo posto Nidastore, il più settentrionale dei nove castelli di Arcevia. Il castello è da sempre meta anche di personaggi famosi, per la sua particolarità, ma anche per la tranquillità che trasmette oltre ai tanti aspetti culturali. Nel 2017 fu la volta di Aleksandr Sokurov, sessantasettenne maestro russo è uno dei registi più importanti e celebrati del mondo, autore tra gli altri di Moloch (1999), miglior sceneggiatura a Cannes e di Faust (2011), Leone d’oro al Festival del cinema di Venezia: era stato in vista al castello di Nidastore. La piccola frazione è anche meta enogastronomica dove poter assaggiare i sapori di una volta.
Tante segnalazioni anche per il Museo della Scuola a Senigallia in cui si racconta e si rappresenta la vita della scuola dal 1939 in poi e si auspica la ristrutturazione degli ambienti in cui il museo è allestito. Un comitato si è formato per preservare e rilanciare il valore educativo della scuola. L’occasione è stata appunto il ritrovamento di materiali e reperti nei magazzini della scuola primaria Giovanni Pascoli, risalenti al 1940 circa. L’obiettivo è quello di raccontare la storia della vita scolastica di altri tempi nella quale erano fondamentali l’educazione e la socialità senza social media.