I lecci tagliati per le riprese del film a Portonovo stanno diventando un vero e proprio caso. Una reazione a catena che coinvolge la politica, a partire dal vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Maurizio Mangialardi: "Il sindaco Silvetti sbaglia: la promozione dell’immagine della città va sicuramente bene, ma non può e non deve essere anteposta alla tutela del territorio _ scrive il consigliere del Partito Democratico _. Anzi, le due cose non possono essere neppure messe sullo stesso piano. Lo so per esperienza, perché durante i miei dieci anni da sindaco a Senigallia, la Spiaggia di Velluto è stata più volte palcoscenico di importanti produzioni cinematografiche; tuttavia, mai è stato permesso che l’allestimento di un set comportasse l’alterazione permanente o addirittura il danneggiamento del patrimonio paesaggistico o culturale. Forse anche la società cinematografica avrebbe dovuto mostrare maggiore sensibilità". Mangialardi dsi rivolge anche al governatore della Regione: "Il presidente Acquaroli venga in consiglio regionale a spiegare come l’Ente Parco e il presidente Conte da lui nominato abbiano potuto permettere tutto ciò e se sia stato espresso il parere in merito al taglio degli alberi da parte della Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri. Ma soprattutto vogliamo sapere come si intende rimediare al danno creato". Critiche anche dai portavoce di Europa Verde, Caterina Di Bitonto e Lanfranco Giacchetti: "Sostenere di aver abbattuto 6 lecci, quando realmente i Carabinieri Forestali affermano che gli alberi abbattuti sono oltre 20, significa improvvisazione o poca chiarezza rispetto al percorso autorizzativo portato avanti dal Parco del Conero. Va prevista una ripiantumazione e l’area non diventi delle terrazze in un giardino pubblico se non addirittura un parco pubblico. Riteniamo che la gravità di quanto accaduto sia legata alla mancanza di una cultura del rispetto nei confronti di un Parco Naturale Regionale". Infine il gruppo di Ancona del Movimento 5 Stelle: "Questo intervento, che ha portato alla distruzione di alberi decennali e habitat naturali, rappresenta non solo una violazione delle normative ambientali, ma anche una dimostrazione di scarsa lungimiranza e di una gestione irresponsabile del territorio. In un’epoca in cui abbiamo accesso a tecnologie avanzate nel campo della cinematografia, è incredibile pensare che non si potesse ricreare lo stesso l’ambiente in un contesto controllato come potrebbe essere Cinecittà, evitando così di deturpare un ecosistema fragile".
CronacaIl caso sbarca anche in Regione: "Va bene promuovere la città ma non a spese del territorio"