Il caso dossieraggio. La nostra privacy violata. Anche la Politecnica contro i cyber attacchi

L’inchiesta della Procura di Milano ha scovato un gigantesco mercato di dati con politici, manager, vip e persone comuni spiati per essere ricattati. I ricercatori dell’università marchigiana da anni sono in prima linea

Il caso dossieraggio. La nostra privacy violata. Anche la Politecnica contro i cyber attacchi

L’inchiesta della Procura di Milano ha scovato un gigantesco mercato di dati con politici, manager, vip e persone comuni spiati per essere ricattati. I ricercatori dell’università marchigiana da anni sono in prima linea.

Ancona, 3 novembre 2024 – Il caso dossieraggio, esploso la settimana scorsa, dopo l’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha portato a galla un network di presunti spioni con a capo un ex poliziotto, Carmine Gallo, considerato dalla Procura milanese il braccio operativo di Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera che è estranea ai fatti contestati dalla magistratura. Pazzali è il titolare di Equalize, un’azienda investigativa che si sarebbe attivata per realizzare un dossieraggio, con dati, informazioni private, di vip e meno vip, vendendoli o ricattandoli, dando vita ad una attività ritenuta illegale. Il gruppo si sarebbe servito di un hacker che ha fatto parte del collettivo Anonymous, l’ingegnere Samuele Calamucci. Attraverso l’agenzia la banda avrebbe venduto informazioni carpite illegalmente e le avrebbe usate anche in modo estorsivo.

Contro i cyber attacchi lavorano i ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche (Univpm). "L’avvento del quantum computer (un sistema che sfrutta la meccanica quantistica per risolvere problemi, ndr) mette a rischio – spiega Univpm in una nota – gran parte dei sistemi crittografici che utilizziamo oggi, minando in modo strutturale la nostra cybersecurity personale, professionale e istituzionale". Già da anni la ricerca dell’Università delle Marche contribuisce ai progressi della comunità scientifica internazionale che sta progettando nuovi sistemi cittografici capaci di sostituire quelli vulnerabili e resistere anche ad attacchi dotati di quantum computer. La prima suite di algoritmi cittografici post-quantum sviluppata all’Univpm, a partire dal 2016, si chiama Ledacrypt e offre uno strumento per cifratura e scambio di chiavi sicuro rispetto a tutti gli attacchi noti. Due nuovi algoritmi di firma digitale, Cross e Less, sempre dei ricercatori di Univpm, hanno superato di recente lo scrutinio del Nist, ente statunitense che gestisce la tecnologia.

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