I gestori di Portonovo cosa pensano del taglio degli alberi protetti nel bosco delle Terrazze? "Non ho seguito bene la vicenda", dichiara Paolo Bonetti, che gestisce l’omonima spiaggia non molto distante dall’area disboscata dalla Indigo Film per allestire un set cinematografico, "ma da quello che ho potuto capire la compagnia è stata autorizzata ad abbattere 6-7 alberi in un punto, con l’obbligo di ripiantarli in un’altra zona". Secondo i Carabinieri della Forestale, però, i lecci abbattuti sono 23. "Io sono molto attento alla difesa del verde e della nostra macchia", ribadisce Bonetti, "ma non vedo niente di orribile in quello che è stato fatto. L’importante è che si controlli che tutto venga ripristinato secondo le disposizioni". "Certo è che la disponibilità da parte dell’Ente, utilizzata in questa occasione", aggiunge, "a noi che viviamo e lavoriamo dentro al Parco ha sorpreso favorevolmente. Sta cambiando l’approccio con cui l’Ente Parco affronta le richieste dall’esterno". Diversa la posizione della proprietaria dell’hotel Emilia, Raffaella Fiorini, che è anche una frequentatrice della spiaggia selvaggia delle Terrazze. "Si sarebbe potuto allestire il finto campo da tennis sulle gradinate in riva al mare, senza tagliare alberi", nota Fiorini, "ho provato sgomento davanti alla scena che mi sono trovata di fronte, quando sono andata a vedere con i miei occhi. Mi sembra una cosa assurda". Mecenate sensibile all’arte, che ospita da decenni eventi culturali e organizza in proprio la rassegna musicale "Emilia Concerti sul Prato", Fiorini ricorda che "nel 1982 Werner Herzog girò uno dei film più folli della storia, "Fitzcarraldo", per cui lo stesso regista volle portare una vera nave nella giungla e trascinarla sulla montagna, per questo la Fox si tirò indietro nella produzione". Mentre guarda gli operai al lavoro tra gli alberi abbattuti, Fiorini ricostruisce quell’impresa: "Costruirono tre navi diverse e quella trainata con il sistema di argani, che si vede nel film, pesava 300 tonnellate. Perciò non si può contraddire l’arte". Tuttavia, osserva, "esiste anche un’arte, che è l’architettura, in cui l’architetto ambisce a misurarsi con i limiti di un progetto, che possono a volte fungere da ispirazione". "Ecco, secondo me, un regista-artista quando opera in un luogo speciale con dei limiti dovrebbe farsi ispirare da quei limiti che possono diventare idee artistiche e non agire da ‘artista-despota’. A proposito di concedere, quanto è costata questa concessione?"
va.cu.