"Igra", si danza su un campo da tennis

La Compagnia Kor’sia porta in scena la nuova produzione che arriva in esclusiva regionale domani alle Muse

"Igra", si danza su un campo da tennis

"Igra", si danza su un campo da tennis

Una pièce coreutica ambientata in un campo da tennis, pensata come scrittura coreografica in dialogo tra presente e passato. Non si può dire che manchi di originalità ‘Igra’, la nuova creazione della Compagnia Kor’sia, che andrà in scena domani sera (ore 20.45) al Teatro delle Muse di Ancona, in esclusiva regionale.

Torna dunque alla ribalta la grande danza contemporanea, grazie a un’opera ideata e diretta da Mattia Russo e Antonio De Rosa, i quali firmano anche la coreografia in collaborazione con gli interpreti, ovvero Giulia Russo, Mathilde Lin, Helena Olmedo Duynslaeger, Etay Axelroad, Antonio De Rosa, Alvar Roquero e Miguel Arevalo Garcia. La drammaturgia (così come le scene) è frutto del lavoro dell’intera compagnia.

Ma ‘Igra’ nasce anche grazie al contributo di Agnès López-Río e Gaia Clotilde Chernetich (assistenti alla drammaturgia e consulenza artistica), Marc Di Francesco (voce), Da Rocha (spazio sonoro), Luca Guarini e Adrian Bernal (ideatori dei costumi).

La produzione di Gabriel Blanco e Paola Villegas (Spectare) ha potuto contare sul sostegno di vari enti ed istituzioni spagnoli e italiani. Le origini di ‘Igra’ risalgono a ‘Jeux / Nijinsky’, un lavoro precedentemente creato da Mattia Russo e Antonio De Rosa.

Si trattava di una breve coreografia incentrata sul processo creativo dell’opera di Nijinsky. Il soggetto era articolato e da quel primo processo è rimasto il desiderio di continuare ad esplorare tali idee. ‘Igra’ suppone questa esplorazione, in cui non c’è quasi più nessuna traccia del suo predecessore.

Come in tutti i lavori di Russo e De Rosa, la potenza visiva gioca un ruolo decisivo in ‘Igra’, che pur non essendo un docu-drama danzato su quell’epoca e quelle opere, è pieno di riferimenti che appaiono in modo sottile e intermittente.

La musica elettronica è vicina ai ritmi delle danze russe, l’inserimento di Chopin, compositore polacco, sembra voler ricordare che sebbene Nijinsky fosse nato a Kiev e sua sorella Nijinska a Minsk, la sua famiglia era polacca e lo stesso coreografo non si considerava russo. Molte le metafore presenti. Jeux stava giocando una partita di tennis, ma il gioco di cui vuole parlare è la seduzione. ‘Igra’, pertanto, non riproduce o ricrea, ma gli spiriti dei famosi fratelli vi abitano (forse felicemente).

Per informazioni e prenotazioni: 07152525, biglietteria@teatrodellemuse.org e www.marcheteatro.it. Biglietti in vendita anche online su www.vivaticket.com.