FEDERICA ORLANDI
Cronaca

I Rolex di Sandra al polso del killer Gli eredi: "Ora li rivogliamo"

E Matteuzzi alla madre di Padovani scriveva: "Tuo figlio è malato e violento, io non voglio morire"

di Federica Orlandi

Gli aveva richiesto più volte di restituirli, anche minacciando di denunciarlo, ma lui non l’aveva mai fatto. Oggetto del contendere, oltre a un cappello, erano i due preziosi orologi Rolex di Alessandra Matteuzzi, 56 anni, che la donna, assassinata a martellate dall’ex, si era vista sottrarre dal suo killer Giovanni Padovani, 27 anni, di Senigallia. Gli orologi sono stati trovati in una cassettina con anche altri gioielli a bordo della macchina con cui il calciatore, il 23 agosto scorso, era salito da Senigallia a Bologna, andando poi ad uccidere Sandra sotto casa di lei. La stessa Alessandra raccontava della circostanza a un poliziotto con cui chattava online: "Mi ha preso un orologio, me l’ha rubato l’altro giorno. Lo cercavo e lui pubblica una foto con l’orologio al polso! Io lo ospito a casa mia e lui è un ladro!". Non è l’unica cose che la cinquantaseienne confida al poliziotto: "Ho l’ansia per questa situazione, vivo segregata – dice riferendosi a Padovani –. Mi faceva agguati sulle scale e uscire è un incubo".

Riguardo alla vicenda dei Rolex, la Procura con l’aggiunto Lucia Russo e i sostituti Domenico Ambrosino e Francesca Rago, ha disposto il sequestro dei due orologi; e gli avvocati della famiglia Matteuzzi, Chiara Rinaldi e Antonio Petronicini, hanno presentato a propria volta istanza di restituzione dei preziosi ai familiari (ed eredi) di Alessandra. Gli orologi sono stati anche riconosciuti da un’amica di Alessandra, che le aveva regalato il cinturino di pelle che compare proprio al polso del ventisettenne nelle fotografie online. E del ’furto’ il giovane scrive nelle solite note sul cellulare, che usa come una sorta di agenda-diario segreto: l’8 giugno si appuntava di "rubare orologio Rolex argento" e i due cappelli griffati di cui poi discuterà con Alessandra che li rivorrà indietro. Tutto emerge dalla consulenza tecnica sui cellulari di killer e vittima.

Consulenza da cui emergono altri messaggi tra Alessandra e la madre di Padovani, proprio a causa del cappello di marca rubato. È il 23 luglio: "Se non viene fuori il cappello vado dai carabinieri –, scrive Alessandra – tuo figlio va aiutato perché ha dei grossi problemi" La madre replica: "Lui è convinto che tu lo tradissi... mi ha detto che hai rovinato tutto". Matteuzzi allora sbotta: "Questa è la sua follia e la sua patologia che lo porta a essere violento. Io non voglio morire!!!!". Ma la madre di Padovani respinge ogni accusa: "Guarda, Giovanni non è mai stato come dici con nessuno. Lui è giovane e ha bisogno di una persona che lo aiuti a crescere. Anche tu hai bisogno di una persona matura (la madre e Alessandra sono coetanee, ndr)". Un mese dopo, la ex fidanzata sarebbe stata assassinata.

Da quel 23 agosto, Giovanni Padovani è in carcere con l’accusa di omicidio aggravato dallo stalking. All’orizzonte si staglia però per lui ora anche l’aggravante della premeditazione. L’indagato è difeso dagli avvocati Gianluca Malavasi e Gabriele Bordoni.