REDAZIONE ANCONA

I progetti a confronto. Ecco il nuovo stadio Dorico prima e dopo la variante

La giunta del sindaco Silvetti ha preferito cancellare la piazzetta a vantaggio di un campo da tennis in più rispetto al piano della precedente amministrazione.

La giunta del sindaco Silvetti ha preferito cancellare la piazzetta a vantaggio di un campo da tennis in più rispetto al piano della precedente amministrazione.

La giunta del sindaco Silvetti ha preferito cancellare la piazzetta a vantaggio di un campo da tennis in più rispetto al piano della precedente amministrazione.

Il progetto di restyling dello stadio Dorico, prima e dopo la variante approvata a novembre dalla giunta Silvetti. Carte alla mano ecco come cambia il disegno del nuovo impianto sportivo multidisciplinare. Una modifica evidente e, osservando le planimetrie finalmente chiare ed esaustive, tutt’altro che lineare. Sovrapponendo il piano, emerge in tutta la sua chiarezza come il sacrificio della piazza, l’agorà del Dorico, ideata dai progettisti nella prima fase dell’opera, in favore di un ulteriore campo da tennis, modifichi sostanzialmente l’armonia di un disegno. Una variante che l’amministrazione di centrodestra, come accennato in precedenza, ha voluto realizzare prediligendo aumentare il numero dei terreni di gioco: da 5 a complessivi 6 campi (5 da tennis e 1 da padel), nonostante il progetto originario avesse già previsto l’aumento campi grazie alla demolizione della gradinata del mitico stadio Dorico. Il sesto pezzo del mosaico a favore del circolo tennis sarà realizzato in terra rossa. Tecnicamente il campo extra non è stato affidato al circolo del Dorico, guidato dal presidente Paolo D’Agostino, ma appare abbastanza improbabile che ad assumerne la gestione sia una società diversa. Un dettaglio non da poco, visto che al momento di presentare il bando per la concessione ventennale del circolo la vecchia amministrazione prevedesse 5 e non 6 campi; magari, chissà, con un campo in più altri soggetti avrebbero potuto avere l’interesse a fare la propria offerta. Quella fase ormai è lontana, adesso resta la variante da 1,2 milioni di euro e il grosso dei lavori che stanno finalmente correndo dopo un anno e mezzo di stasi totale proprio a causa delle modifiche. L’unico, grande neo resta la curva del Dorico, vincolata dalla Soprintendenza, il cui intervento di recupero appare parecchio in là da venire.