
I numeri del Tar Marche "Nel 2022 zero casi di mafia Ma c’è il boom dell’edilizia"
Le Marche sono una regione tranquilla, sostanzialmente lontana dalla criminalità di stampo mafioso. E’ uno dei dati più significativi che emerge dall’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 del Tribunale amministrativo regionale per le Marche, che si è tenuta ieri alla Loggia dei Mercanti. Lo ha detto chiaramente il presidente del Tar, Giuseppe Daniele, nella sua relazione iniziale: "Degno di nota è il fatto che nel 2022, a differenza di quanto si è verificato nelle regioni limitrofe, nessun ricorso è stato depositato in materia di informativa antimafia, a fronte dei pochi ricorsi, quattro, proposti nei cinque anni precedenti, a conferma del fatto che le Marche, sotto il profilo dell’ordine pubblico, sono una regionale tranquilla e sostanzialmente immune dalla criminalità di stampo mafioso". La relazione del presidente del Tar Marche si è soffermata anche sui ricorsi ultradecennali, che a fine 2022 erano 618, pari al 27,9% del totale, un dato statistico che pone il Tar Marche tra quelli più "ritardatari" del Paese. "In pratica un ricorso su quattro – ha spiegato Giuseppe Daniele – fra quelli pendenti, è stato depositato più di dieci anni fa e deve essere ancora deciso. La causa principale di questa incresciosa situazione è stata l’insufficiente dotazione di personale di magistratura e amministrativo, rispetto ai ricorsi depositati, in particolare nel primo ventennio di attività del tribunale, che ha portato a un notevole squilibrio tra quelli proposti e quelli decisi, e alla formazione di una consistente mole di arretrato". Un rapporto negativo che però ha invertito la propria tendenza a partire dal 1997: da quel momento, infatti, sono sempre stati decisi più ricorsi di quanti ne siano stati depositati. Ma, paradossalmente, molte annose controversie sono rimaste dov’erano: "Molti dei ricorsi più recenti – ha infatti illustrato ancora il presidente – vengono decisi con sollecitudine, mentre quelli più arretrati continuano a segnare il passo. Ed essendo io alla guida del Tar Marche da meno di un anno non mi è stato possibile adottare misure risolutive e tali da provocare un’inversione di tendenza".
Una tendenza che potrebbe essere invertita presto, però, grazie alla nuova sezione interna del Tar istituita il primo ottobre scorso e poi differita al primo gennaio 2023, che sarà in grado di celebrare le prime udienze dal prossimo mese di giugno: "Abbiamo accolto con soddisfazione questa determinazione – ha spiegato Daniele – cui conseguirà un incremento del personale di magistratura, che è sempre stato inferiore al numero previsto dalla dotazione organica". Presidente della nuova sezione è stata nominata Renata Ianigro, proveniente dal Tar Abruzzo, presente durante la relazione a fianco al presidente Daniele. Altro dato interessante emerso dalla relazione del presidente è quello che riguarda la tipologia dei contenziosi trattati dal Tar Marche: al primo posto si conferma la materia degli stranieri, con il 18,22% dei ricorsi proposti, in pratica quasi uno su cinque. Al secondo posto l’edilizia e l’urbanistica, con il 13,1% del totale, e sul terzo gradino del podio i ricorsi proposti in materia di autorizzazioni e concessioni, pari al 10,6% del totale. Presenti all’inaugurazione dell’anno giudiziario anche la sindaca Valeria Mancinelli, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il prefetto Darco Pellos, il rettore della Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori e l’arcivescovo Angelo Spina.
Giuseppe Poli