Organici della polizia, presto nuove forze assegnate alla questura di Ancona per migliorare il servizio di sicurezza. Ad annunciarlo è stato ieri mattina il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, dopo la seduta del Comitato in prefettura alla presenza di tutti i vertici delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali: "Per quanto riguarda il periodo dal 2023 a tutt’oggi ad Ancona e provincia siamo riusciti a garantire i turn-over del personale operativo – ha aggiunto Piantedosi – e al tempo stesso siamo stati in grado di mettere anche forze fresche. Adesso, possibilmente entro la fine dell’anno, contiamo di poter fornire qualche decina di agenti di polizia in più per il capoluogo in modo da poter favorire un maggior controllo del territorio. Le risorse straordinarie sono state concesse anche di recente, in occasione del G7 Salute che si è tenuto proprio in città e da cui mi sono giunti ottimi report sulla piena riuscita dell’evento senza alterare la vivibilità cittadina. Durante la riunione terminata poc’anzi ho avuto modo di confrontarmi con persone e professionisti competenti e motivati".
Piantedosi è arrivato a Palazzo del Governo con la sua scorta alle 11,06, appena 6 minuti di ritardo, e poco prima delle 13 ha lasciato Ancona in direzione di Macerata per altri incontri istituzionali. Il tema dibattuto nella sala grande della prefettura, oltre al nodo del Cpr di Falconara, è stato appunto l’ordine pubblico e la sicurezza. Una discussione abbastanza breve dunque, visto che, stando a quanto emerso, il territorio anconetano non risulta in difficoltà sotto quel profilo, non ci sono emergenze particolari e fenomeni delittuosi di rilievo, nonostante le rassicurazioni dal Viminale sul fronte del ripopolamento della pianta organica della questura: "Un incontro interessante, da cui non emersa alcuna emergenza acuta, nulla insomma che debba preoccupare la cittadinanza. Sono venuto qui ad Ancona perché, dal mio insediamento al dicastero, ho il piacere di girare il territorio nazionale con l’obiettivo di rassicurare le istituzioni. Ne è venuta fuori una buona analisi complessiva, è stata una giornata proficua".
A rafforzare questo sentimento anche il tema più delicato: "Il rischio della presenza e di interessi e quindi di infiltrazioni su questo territorio della criminalità organizzata c’è sempre e non va sottovalutato. Le Marche però sono una regione respingente in questo senso, il territorio è sano e poco incline ad aprire spazi alle infiltrazioni e dunque presenze di questo tipo non se ne registrano. Gli interessi criminali delle grandi organizzazioni, a livello economico, sono evidenti, ma noi siamo attrezzati per combatterli. Sia sul fronte della ricostruzione post-sisma che sugli appalti delle grandi opere noi monitoriamo con attenzione. Posso affermare con certezza che non ci sono segnali preoccupanti in tal senso, ce ne saremmo già accorti".
Infine una risposta flash sulla ‘Rivolta sociale’ annunciata dal segretario della Cgil, Maurizio Landini: "Non spetta a me rispondere, ma il Paese ha bisogno di altro".