REDAZIONE ANCONA

I conti in tasca . Così la giunta inciampa sul prestito del manager

La delibera in Commissione non è piaciuta nemmeno alla maggioranza: il segretario generale del Comune avrebbe dovuto lavorare anche per Numana.

L’assessore al Personale deol Comune dorico, Orlanda Latini

L’assessore al Personale deol Comune dorico, Orlanda Latini

La giunta comunale porta in Commissione una delibera e la sua stessa maggioranza storce il naso, si dimostra poco convinta nel trattare l’argomento e vota il rinvio del testo assieme all’opposizione. Al centro dell’attenzione lo schema di convenzione tra il Comune di Ancona e quello di Numana per ‘prestare’ il segretario generale, Giovanni Montaccini, per due pomeriggi a settimana, il martedì e il giovedì. Nell’accordo è prevista anche una scadenza temporale fissata a novembre 2029, oltre la fine del mandato del sindaco di Numana Tombolini. Fino a qui nulla di strano e per certi versi nulla di nuovo, visto che in passato con la vecchia sindacatura lo stesso segretario generale ha collaborato con il Comune di Osimo e proprio con quello di Numana.

C’è però una differenza sostanziale, visto che la convenzione modificherebbe in maniera sensibile la pura collaborazione consentendo un 25% di retribuzione in più al manager e soprattutto vincolerebbe in maniera particolareggiata l’attività comunale. Tanti i dubbi espressi durante la seduta di ieri pomeriggio dopo l’introduzione dell’assessore al Personale, Orlanda Latini, che oltre a non convincere l’opposizione di centrosinistra, e ci può stare, ha raccolto la sostanziale contrarietà della sua maggioranza: "Questa delibera ha delle zoppie evidenti – ha detto Riccardo Strano, Fratelli d’Italia – e diverse cose poco chiare, a partire dalla questione del rimborso. Il Comune di Ancona e poi quello di Numana dovrebbe rifondare il tutto, credo che questi temi, come altri, andrebbero approfonditi, ad esempio i tempi di rescissione dell’accordo, fissati in 15 giorni ed effettivamente non sufficienti". Sulla stessa lunghezza d’onda il collega di Ancona Protagonista x Silvetti, Arnaldo Ippoliti, secondo cui "troppi privilegi per i manager, specie in un momento di difficoltà come questo. Vorrei capire come funzionano i rimborsi spesa e i buoni pasto, se c’è vitto e alloggio addirittura".

Fino a oggi Montaccini ha collaborato con gli altri Comuni in regime di ‘Scavalco’, ossia senza percepire ulteriore stipendio. Invece di lavorare ad Ancona prestava servizio altrove una volta a settimana: "La prefettura dopo che lo scavalco si allunga nel tempo ha chiesto di chiudere la collaborazione oppure attivare una convenzione" sono state le parole dell’assessore al Personale Latini che ha cercato di rispondere alle frequenti domande arrivate dai consiglieri. In particolare a quelle di Giacomo Petrelli, Stefano Foresi, Susanna Dini (Pd) e Diego Urbisaglia (Ancona Protagonista) che oltre a chiedere lumi hanno ricordato come si tratterebbe di una prima volta, visto che in passato c’era lo scavalco e non lo schema di convenzione. Sotto accusa anche la durata della convenzione, un altro danno per il Comune dorico visto che scadrebbe nel novembre 2029, ben oltre le elezioni comunali del capoluogo. Se la delibera è stata ‘bocciata’ a livello bipartisan ci si chiede a chi dovrebbe giovare, oltre ovviamente allo stesso Montaccini che partendo da uno stipendio tabellare fisso di circa 100mila euro (a cui aggiungere premi di risultato ecc.) si porterebbe a casa altri 25mila euro, pagati dal Comune di Numana, grazie all’accordo più i bonus.

Pierfrancesco Curzi