SARA FERRERI
Cronaca

"Ha ragione Cassio Morosetti: la fontana dei leoni non va bene"

di Sara Ferreri

"La fontana dei leoni non è stata progettata per figurare lì. A mio parere il compianto Cassio Morosetti ha ragione: riportarla in piazza della Repubblica significherebbe tra l’altro, recuperare la sua funzione totemica, quindi aggregante, che porterebbe alla fruizione, da parte della gente, di questo spazio altrimenti deserto nel centro cittadino".

Il critico d’arte jesino Armando Ginesi entra così nel dibattito accesosi neo giorni scorsi in città sullo spostamento della fontana dei leoni con l’obelisco in piazza della Repubblica, come da lascito di 2 milioni di euro del fumettista di origini jesine Cassio Morosetti. "La fontana – spiega ancora il prof Ginesi che è stato testimone dello spostamento della fontana da piazza della Repubblica a Federico II – non ha un particolare valore artistico, specie l’obelisco il quale è stato un’aggiunta successiva alla realizzazione della fontana, una sorta di superfetazione, ma costituisce comunque un documento storico. Non conosco l’evoluzione urbanistica di quella parte della città e in particolare della piazza. Ma ricordo perché c’ero, pur essendo un ragazzo che essa fu calata, come un alieno, prelevata dal centro di piazza della Repubblica".

"Il sindaco era, allora, il repubblicano Pacifico Carotti e la ragione – prosegue Ginesi – dello spostamento del monumento fu solo di natura pratica per rispondere ad esigenze di dare spazio alla modernità, che in quel momento storico, si traduceva nel moltiplicarsi delle auto in circolazione, soprattutto utilitarie. La popolazione premeva per disporre di superfici ove disporre gli automezzi. E quale migliore sito da adibire a capiente parcheggio, al centro della città, di piazza della Repubblica, in quei tempi molto vissuta dalla gente come un’agorà di origine greca? Questa è l’unica ragione per cui la fontana si trova in piazza Federico II".

"I monumenti, proprio perché non sono mobili, non dovrebbero viaggiare per la città, ma restare per dove sono stati progettati", rimarca il critico d’arte. E a chi dovrebbe spettare ora la decisione? "Più del sindaco e degli amministratori comunali – sostiene il professor Ginesi – dovrebbero avere voce in capitolo quelli che sono competenti: urbanisti, in primo luogo, storici e storici dell’arte poi. Ad ognuno, infatti, conviene il proprio mestiere. Fatto bene, possibilmente. L’estetica ha le sue regole che non sono quelle dei gusti personali di ognuno".