
di Sara Ferreri
Trentadue anni al servizio dell’ospedale e del consultorio jesini e migliaia di bimbi aiutati a nascere. Lei è Elisabetta Bini che ieri, dopo 32 anni, ha svolto la sua ultima giornata da ginecologa dell’ospedale Carlo Urbani, il quarto come numero di parti nella regione Marche. Non c’è probabilmente famiglia jesina che non conosca, direttamente o indirettamente, la dottoressa che ha fatto nascere diverse migliaia di bambini prima all’ospedale civile poi all’Urbani, ma che ha lavorato anche in prima linea con le donne per la prevenzione dei tumori e i disturbi della menopausa, altro leitmotiv della sua carriera professionale. "La dottoressa Bini – spiega il primario Gianluca Grechi - è entrata giovanissima quando mio padre era primario ed è stata una vera colonna portante del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Ha accompagnato alla nascita moltissimi bambini e ha contribuito in maniera determinante all’eccellenza di questo reparto. Nel salutarla e augurarle il meritato riposo, abbiamo voluto ringraziarla per la grande umanità e professionalità dimostrate". "Già negli anni Ottanta quando svolgevo la specializzazione al Gemelli di Roma – spiega al Carlino la dottoressa Bini - frequentavo come volontaria l’ospedale di Jesi poi ho vinto il concorso e ho prestato servizio per dieci anni al consultorio. Mi sono occupata di prevenzione dei tumori del collo dell’utero in particolare, di disturbi della menopausa e di uroginecologia, oltrechè di gravidanze e parti. In oltre trent’anni molto è cambiato. L’ecografia e la diagnostica hanno cambiato completamente il modo di affrontare la nascita. Oggi ci sono più possibilità di prevenire e intervenire per tempo per scongiurare problemi alla mamma e al nascituro, probabilmente col passare del tempo si faranno ancora passi in avanti ma non si è mai sicuri fino a che non si vede spuntare il piccolo e lo si sente piangere. Probabilmente sarà sempre così".
"Sono molte le paure che si vivono nel momento della nascita quando si è chiamati a prendere decisioni in pochissimo tempo – sottolinea ancora -. Ci ripensavo proprio in questi giorni in cui guardando indietro il tempo sembra essere volato anche se pieno di eventi ed emozioni: gli episodi veramente brutti sono stati molto pochi. Probabilmente c’è stata qualche stella che ha protetto me, le donne e i bimbi che venivano alla luce". Che farà ora la dottoressa Bini? "Non proseguirò l’ambulatorio perché penso che questa professione sia bella e gratificante se completa, seguendo le donne dalla gravidanza fino al parto. Ora mi prenderò un periodo di resettaggio poi magari sfrutterò i molti contatti che ho con tante donne per impegnarmi nel volontariato o nel mondo culturale".