"Ha cambiato la storia della scrittura italiana. Il boom con Enrico Brizzi"

Massimo Canalini, figura di spicco nell'editoria italiana, viene ricordato con affetto dai suoi colleghi per il suo contributo nel lancio di giovani scrittori e nel cambiamento della scrittura italiana. La sua casa editrice Transeuropa ha lasciato un segno indelebile nel panorama letterario.

"Ha cambiato la storia della scrittura italiana. Il boom con Enrico Brizzi"

Massimo Canalini, figura di spicco nell'editoria italiana, viene ricordato con affetto dai suoi colleghi per il suo contributo nel lancio di giovani scrittori e nel cambiamento della scrittura italiana. La sua casa editrice Transeuropa ha lasciato un segno indelebile nel panorama letterario.

Sono in tanti a piangere Massimo Canalini. Soprattutto quelli che ebbero la fortuna di lavorare fianco a fianco con lui. Come Giorgio Mangani, Ennio Montanari e Luigi Narbone, compagni di scuola, che con lui fondarono nel 1979 la casa editrice Il Lavoro Editoriale, nell’ambito della quale era nato nel 1987 il marchio Transeuropa, dedicato ai ‘giovani scrittori’ italiani, divenuto di lì a poco un vero genere letterario. Mangani ricorda che "l’occasione fu offerta dal sodalizio nato con Pier Vittorio Tondelli, che nel 1987 cominciò a curare una serie di antologie di autori under 25, frutto di un lavoro di selezione e scouting molto impegnativo portato avanti assieme fino alla morte di Tondelli. Particolarmente noto e di successo fu nel 1994 il romanzo ’Jack Frusciante è uscito dal gruppo’ di Enrico Brizzi, stampato in una prima edizione di poche migliaia di copie e poi ceduto alla Baldini & Castoldi l’anno dopo per la difficoltà a tenere testa alla richiesta delle librerie. Il libro avrebbe venduto più di un milione di copie e sarebbe stato tradotto in ventiquattro lingue, finendo nella collana mondadoriana "I miti", con un adattamento cinematografico nel 1996".

Per la cronaca, Canalini collaborò alla sceneggiatura. "Il marchio Transeuropa fu poi ceduto nel 2005 e Canalini diede vita ad Ancona a una nuova sigla propria, Cattedrale – ricorda ancora Mangani – Aveva studiato filosofia all’Università di Macerata senza laurearsi, cominciando a disegnare fumetti, per poi dedicarsi con passione all’editoria. Ma l’attività di una casa editrice legata alle Marche come Il Lavoro Editoriale gli andava stretta. Anche se ne aveva seguito tutta la produzione grafica e curato la pubblicazione dell’autobiografia della scrittrice Joyce Lussu, Portrait, più volte riedita. Transeuropa aprì poi anche una sede a Bologna, diventando punto di riferimento per i giovani scrittori che ne fecero mèta di pellegrinaggi negli anni 1990-95 per sottoporre i loro manoscritti alla redazione". Quanto all’aspetto umano, Canalini era "cocciuto e aggressivo, fumatore accanito, ma molto paziente quando si trattava di lavorare su un testo o di ascoltare estenuanti letture-conversazioni con giovani autori piercingati e tatuati che affollavano la sede bolognese di via Riva Reno. Lui e Transeuropa hanno realmente contribuito, prima della Scuola Holden, a modificare la storia, se non della letteratura, almeno della scrittura italiana. Massimo non aveva una vera cultura letteraria; gli piacevano Foucault, Heidegger, i Led Zeppelin, il cinema, i fumetti; e fu questa apparente ‘lacuna’ a favorire il dialogo con un mondo che cercava di creare una scrittura ed una cultura nuove".

Canalini lanciò nomi come Silvia Ballestra, Pino Cacucci, Andrea De Marchi, Angelo Ferracuti, Claudio Piersanti... "Dopo avere avuto premi e riconoscimenti come talent scout, negli anni Duemila Massimo aveva molto diradato i suoi impegni editoriali, ma sembra che fosse impegnato in un progetto di documentario su Tondelli".