PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Gravissima per il contagio e non vaccinata: i medici fanno nascere il neonato col cesareo

Le condizioni della trentenne al Salesi erano peggiorate nella notte e i sanitari sono stati costretti a un intervento d’urgenza per il bimbo

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di Pierfrancesco Curzi

Mamma positiva al Covid e non vaccinata ricoverata in gravissime condizioni al Salesi, chirurghi e anestesisti costretti ieri a un intervento d’urgenza per salvare il feto. L’intervento chirurgico, un parto prematuro alla 32esima settimana e dunque cesareo, è perfettamente riuscito, ma il neonato, un maschietto, ovviamente resta sotto massima osservazione e ancora a rischio vita nel reparto di Terapia intensiva neonatale (Tin). La donna resta gravissima e seguita passo passo dal personale dell’unità operativa di Anestesia e rianimazione diretta dal dottor Alessandro Simonini. Le condizioni della donna di origini cinesi, residente nel Teramano, si sono aggravate in maniera seria dal momento del suo arrivo, nella serata di martedì, e ieri mattina. Un quadro clinico messo a forte rischio dall’evolversi della polmonite interstiziale bilaterale di grado severo provocata dal contagio, ma soprattutto dalla mancata copertura vaccinale che può colpire persone giovani e giovanissime (la donna in questione ha 30 anni) anche in assenza di patologie pregresse.

Non potendo più garantire la salute del feto visto il mutare, in peggio, delle condizioni della madre, ieri mattina si è deciso di intervenire chirurgicamente. L’operazione di per sé non è stata lunghissima, ma comunque molto delicata. Il piccolo è nato sottopeso (un chilo) trovandosi a poco meno di due mesi dalla fine della gravidanza a termine. Subito dopo il parto sia lui che la mamma sono stati intubati. Le condizioni della donna restano molto gravi, ma il bambino intanto è nato nella speranza che si possa riunire presto con lei. Sono giorni molto delicati.

La paziente di origini cinesi, gravida e alle soglie della 33esima settimana, è stata ricoverata presso la rianimazione pediatrica nella notte di martedì scorso a seguito del peggioramento dell’insufficienza respiratoria correlata a patologia Covid-19: "La gestione del caso si è sviluppata attraverso l’applicazione di supporto respiratorio attraverso varie modalità – si legge nel bollettino diramato ieri mattina dalla direzione aziendale e a firma del dottor Simonini – Il quadro radiologico ed ecografico polmonare è apparso subito impegnativo a causa della polmonite, ma le condizioni cliniche della paziente si sono mantenute relativamente stabili fino al tardo pomeriggio di mercoledì quando si sono manifestati segni di aggravamento con incremento del fabbisogno di ossigeno e del supporto respiratorio. Il costante monitoraggio delle condizioni fetali ha sempre mostrato un quadro di stabilità. Nella mattinata di ieri si è assistito a un progressivo peggioramento delle condizioni cliniche della paziente per cui, dopo valutazione collegiale con gli specialisti ostetrici e neonatologi, si è deciso di procedere all’espletamento del parto con taglio cesareo, programmato nel primo pomeriggio. Questo al fine di operare in condizioni di benessere fetale, evitando il rischio concreto di prossima sofferenza. Considerate le condizioni cliniche della paziente, che si prospettano ragionevolmente peggiorative, il taglio cesareo è stato eseguito in anestesia generale e la signora sarà mantenuta intubata nel postoperatorio. La prognosi per entrambi i pazienti è riservata".