Deroga al blocco del credito d’imposta e attivazione dello Stato di Emergenza dopo il sisma dell’autunno 2022, una rappresentanza del ‘Comitato 7.07’ ha incontrato il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, e l’assessore con delega alla protezione civile, Stefano Aguzzi. Un vertice interlocutorio e importante al tempo stesso per mettere la Regione davanti al fatto compiuto: 400 cittadini anconetani hanno dovuto abbandonare le loro case rese inagibili dalle scosse del 9 novembre scorso e da allora sono ridotti in un limbo scivoloso. Nessuna prospettiva e nessun contributo per restare a galla: "Al presidente Acquaroli abbiamo chiesto di intercedere nei confronti del governo e della protezione civile nazionale affinché venga concesso lo Stato di Emergenza per noi terremotati di serie B. Vogliamo delle risposte per avere delle certezze – spiega Carlo Terracciano, uno dei promotori e dei più attivi del ‘Comitato 7,07’, nome scelto in base all’ora della scossa più forte che colpì la città quel giorno – Domenica saranno esattamente cinque mesi dal terremoto e soprattutto da quando siamo stati buttati fuori di casa a causa delle inagibilità strutturali evidenziate dai sopralluoghi dei vigili del fuoco. Le istituzioni locali si stanno rimpallando le responsabilità, in mezzo ci siamo noi, tutti, chi più chi meno, costretti a sacrifici importanti per tirare avanti senza sapere cosa fare del nostro futuro. Da Acquaroli e Aguzzi abbiamo ricevuto delle rassicurazioni, tra cui quella di chiedere conto al capo della protezione civile (Fabrizio Curcio, ndr), ma io personalmente non mi fido più di nessuno. Fino a che non vedo un provvedimento firmato nero su bianco non sono tranquillo".
Ancona è stata la città che ha avuto le conseguenze più pesanti a seguito del sisma, sia per il patrimonio pubblico (tre le scuole dichiarate inagibili oltre a una serie di edifici pubblici) che per quello di edilizia privata. I 400 anconetani fuori casa non percepiscono il Cas, il contributo di autonoma sistemazione e se non scatterà lo Stato di emergenza, tradotto in soldoni, le case se le dovranno sistemare da soli: "Il decreto per la deroga sul blocco della cessione del credito d’imposta e bonus 110 ha tirato dentro gli alluvionati delle Marche, i terremotati del sisma del 2016 in centro Italia e del 2009 a L’Aquila, ma noi no. Vogliamo soltanto poter avere un orizzonte e una speranza di poter tornare nelle nostre case" aggiunge Terracciano, uno dei pochi ad essere ospitato presso un albergo di Senigallia. I nuclei familiari fuori casa sono diventati un’ottantina e le persone coinvolte oltre 400, al netto di quelli che potrebbero decidere di non far svolgere i sopralluoghi per evitare di finire per strada senza una prospettiva.
Pierfrancesco Curzi