La musica torna ad ‘accompagnare’ la grande arte di Mario Giacomelli. Questo pomeriggio (ore 17.30) infatti, a Palazzo del Duca di Senigallia torna il ciclo di visite intitolato ‘Nella camera oscura di Mario Giacomelli’, nell’ambito della mostra dedicata al Maestro senigalliese. Ad esibirsi saranno Emma Pierfederici e Rebecca Giuliani, con Annalisa Trizioal violino, Agnese Franceschini e Viola Carlini (al flauto Elena Solai) e Federica Sbaragli al pianoforte).
Alle ore 18.30, invece, il Palazzetto Baviera ospiterà il concerto in basso solo di Filippo Macchiarelli, che fa da sfondo alla mostra ‘Gemmy Tarini – Fotografie 1937 – 1961 Gli albori della Fotografia’. Per prenotare le visite guidate è necessario inviare una mail a circuitomuseale@comune.senigallia.an.it.
Il fulcro della mostra è proprio la camera oscura, il luogo dove Giacomelli dava forma al suo immaginario trasformando la materia in visioni potenti e universali. Oltre alle opere esposte si trovano attrezzature originali, come la sua macchina fotografica Kobell, e oggetti di scena utilizzati per i suoi scatti.
Accanto a questi ci sono provini di stampa, appunti manoscritti e interviste che documentano il processo creativo dell’artista, mostrando la sua incessante sperimentazione e la continua trasformazione del reale. La camera oscura torna ancora, a fine percorso, nelle riproduzioni fotografiche commissionate da Guido Harari in occasione del progetto editoriale "Nella camera oscura di Mario Giacomelli. L’antro dello sciamano" (Rizzoli Lizard, 2024), realizzato in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli di Rita e Simone Giacomelli. Un lavoro di recupero e memoria di un luogo magico definito dallo stesso Harari "antro dello sciamano".
"La Camera Oscura di Giacomelli" non è solo un’esposizione, ma un viaggio nell’universo creativo di un artista che ha saputo parlare all’anima dell’uomo attraverso la fotografia, trasformando ogni immagine in un frammento di interiorità e poesia. L’esposizione raccoglie circa cento fotografie originali, tra vintage e stampe d’epoca, che attraversano tutta la produzione di Giacomelli, dagli anni Cinquanta fino al 2000, anno della sua morte.
Particolare attenzione è riservata al rapporto tra fotografia e poesia, elemento fondante del lavoro dell’artista: poesia come cassa di risonanza delle sue emozioni, che fuoriescono sotto forma di immagini fotografiche. Orario di visita: da giovedì a domenica dalle 15 alle 20 (ingresso 8 euro).