Gli operatori compatti: "Dal molo alla pedonale: ecco cosa serve alla baia"

In tanti hanno voluto essere presenti all’incontro promosso dai Verdi allo stabilimento Emilia. Il presidente del Consorzio: "Siamo tutti concordi sulle iniziative e i progetti da realizzare".

Gli operatori compatti: "Dal  molo alla  pedonale: ecco cosa serve alla baia"

Gli operatori compatti: "Dal molo alla pedonale: ecco cosa serve alla baia"

Non è facile, in un’era in cui tutti sembrano essere contro tutti, assistere ad un confronto sereno, ad un dibattito costruttivo, e raggiungere una decisione comune. Eppure è successo, nel convegno che si è svolto venerdì scorso, al ristorante Emilia, su "Un futuro per Portonovo". Un incontro che si è concluso con la proposta di Roberto Rubegni, espressa da tutti i presenti, di organizzare un tavolo tecnico, tra tutti i soggetti interessati, che affronti i problemi della Baia e porti ad una loro rapida soluzione, almeno per step. Organizzato dai partito dei Verdi anconetani, l’evento è stato aperto da Caterina Di Bitonto: "Lo scopo di questa iniziativa – ha detto – è di riuscire a costruire qualcosa di concreto per Portonovo insieme a chi fa programmazione politica e a chi opera nella Baia per tutelare l’ambiente e chi ci lavora". Sempre per i Verdi, Lanfranco Giacchetti ha posto la necessità di fare scelte strutturali e coraggiose per recuperare quindici anni di ritardi. Dall’applicazione del Piano particolareggiato per Portonovo, alla ristrutturazione degli ex Mutilatini".

All’evento erano presenti gli operatori Federica ed Edoardo Rubini di Emilia, Paolo Bonetti dell’omonimo stabilimento, Guido Guidi del SeeBay, Giacomo Giacchetti del ristorante il Molo, Michele Giacchetti dell’omonimo stabilimento e Marcello Nicolini presidente del Consorzio la Baia: "Ognuno di noi che parla esprime il pensiero di tutti – ha detto – perché noi siamo concordi sulle iniziative e i progetti da realizzare". E molti i problemi emersi che necessitano di una rapida soluzione: la realizzazione del sentiero pedonale, l’operatività del molo di attracco, l’incremento delle navette di collegamento, la riduzione delle auto nella baia, l’arretramento degli stabilimenti, le barriere frangiflutti, la legge per un Parco del Conero nazionale. "Il ristorante Emilia è qui dal 1950 – ha detto Federica Rubini – e sembra che ci sia un accanimento nei confronti dei ristoranti che sono sulla spiaggia. Arretrare non significa fermare il mare e ogni opera sarà a nostre spese. Dobbiamo vedere il piano di intervento ed essere tutti d’accordo". Su questo è intervenuto anche Michele Giacchetti dell’omonimo stabilimento: "Nel 1958 abbiamo arretrato il ristorante di 20 metri, allora si poteva fare e il mare ci è venuto dietro per restituirci almeno un metro nel 2012. E’ necessario avere sicurezza e stabilità". Altro problema è la sicurezza: "Occorre sfoltire gli alberi nelle strade della Baia e pulire il sottobosco – ha proseguito Giacchetti – in caso di incendio cosa succede?". Sulla stessa linea Edoardo Rubini: "Abbiamo una sola via di accesso. Il piano antincendio è attuabile solo con il mare buono, se mosso non abbiamo neanche un molo su cui far attraccare i mezzi di soccorso. Va ripristinato perché la tutela delle vite è sopra ogni altra cosa". Realizzare subito il sentiero pedonale per la Baia, per l’incolumità delle persone è per Paolo Bonetti una priorità: "La zona sopra per il Piano attuale è intoccabile e poi ci sono delle proprietà private ma praticamente è già esistente – ha detto – Noi operatori siamo tutti d’accordo nel non volere il caos delle auto ma vanno potenziate le linee 94 e 95, da marzo ad ottobre e ripristinata la linea dallo stadio del Conero". E su questo è intervenuto Guido Guidi: "Il Comune deve avere coraggio e attuare un piano ‘no auto’ per una Portonovo che sia veramente per tutti. Incentivare le navette e allestire magari un molo galleggiante, se quello esistente non si può toccare dal punto di vista ambientale. Attivare linee di taxi boat ecologici per portare le persone da Ancona alla Baia potrebbe essere una ulteriore soluzione".

Claudio Desideri