Da vandali imbrattatori a redenti con tanto di scuse e di una promessa: realizzare un’opera artistica di qualità in favore della commerciante colpita. Gli autori degli sgorbi sulle colonne degli Archi, in via Marconi, alcune settimane fa, si sono in parte rimessi a posto con la coscienza. Al netto della denuncia per gli imbrattamenti, che resta tale e procede il suo percorso dopo le indagini della polizia locale, quanto meno il gesto messo in atto nel confronti della titolare del negozio ‘Archi Luce’ dimostra come quei giovani la lezione forse l’hanno imparata. Si tratta di un gruppo di tatuatori che domenica 3 novembre, dopo aver partecipato alla grande kermesse ‘Ankonventional’ al PalaIndoor, dedicata proprio al mondo del tatuaggio artistico, la notte si erano lasciati andare a una razzìa in varie zone della città. Colpiti gli Archi di via Marconi, in particolare il tratto dove si trova il bar ‘Four roses’ e, appunto, ‘Archi Luce’: "Sono stati bravi e soprattutto sono stati parola _ spiega la titolare del negozio al Carlino _. Tutti possono sbagliare e una chance io la do a tutti. Mi ha fatto piacere vederli qui dopo i fatti, chiedermi scusa e promettere che sarebbero tornati di lì a poco per sistemare le cose. Sono andati in un centro specializzato, hanno acquistato la vernice e la domenica dopo sono venuti qui per sistemare i disegni fatti sulla serranda del mio negozio. In realtà avrebbero voluto pitturare e coprire anche le scritte sui portici qui davanti, ma in base a un regolamento imposto dal Comune in accordo con l’amministratore di condominio non è stato possibile. Da quanto ho capito le mani su le colonne degli Archi ce le possono mettere solo ditte autorizzate dal Comune. Arrabbiata? Tutt’altro, li ho perdonati e in cambio ho chiesto che realizzino un bel murales artistico sulla mia serranda nelle prossime settimane". Tutto è bene ciò finisce bene, ma poi c’è anche l’altro problema, ossia il danno provocato alla parete della gioielleria Zeno, vincolata dalla Soprintendenza. In quel caso non c’è stata alcuna ammissione di colpa e volontà di riparare, del resto in quel tratto di parete non sarebbe possibile. Sono state proprio le telecamere della gioielleria a immortalare la banda dei tatuatori al lavoro con le bombolette spray quella notte. Banda composta da giovani in arrivo da mezza Italia e anche dal resto del mondo, compreso uno da Los Angeles.
CronacaGli imbrattatori si sono pentiti. Verniciano la serranda pitturata: "Mi faranno anche un murales"