La tempesta osimana scuote anche gli infissi di Palazzo Raffaello. Voci, infatti, lascerebbero intendere una certa e pronunciata rabbia del governatore Francesco Acquaroli, nella consapevolezza che l’uragano politico – interno alla maggioranza di centrodestra della città dei "senza testa" – potrebbe avere chiare ripercussioni in vista delle elezioni Regionali del 2025. Per rilevanza e blasone, Osimo è strategica. Ed è anche uno di quei Comuni medio-grandi tra i più contesi della storia recente marchigiana. Due esempi. Primo: nel 2019 Simone Pugnaloni (Pd) fu confermato per un pugno di voti superando Dino Latini, espressione delle civiche e tra gli attori protagonisti dell’attuale (convulsa) saga. Secondo: appena cinque mesi fa, giugno 2024, Francesco Pirani (FdI), scelto da Acquaroli e sostenuto dallo stesso Latini, ha sconfitto al ballottaggio la candidata di centrosinistra Michela Glorio con 162 preferenze di scarto. Motivi per i quali, se si dovesse andare ad elezioni in primavera, un (nuovo) cambio di colore in municipio infliggerebbe un colpo gobbo anche al centrodestra marchigiano che a novembre, invece, cercherà di mantenersi alla guida della Regione.
C’è una variabile impazzita, tuttavia: nella nota di Pirani non è apparso il termine "irrevocabili" accanto a "dimissioni". Questo vuol dire che, nei venti giorni che separano il protocollo degli atti – stamattina – al commissariamento, i pontieri torneranno al lavoro per rinsaldare una maggioranza frantumata. Missione che appare impossibile, visti i toni utilizzati da Pirani e i richiami, espliciti, alla fronda latiniana, che si sarebbe messa di trasverso per governare. Sin qui le mediazioni hanno prodotto enormi buchi nell’acqua.
Ma starebbero emergendo alcuni retroscena non di poco conto. Ieri è spuntato un documento inedito di un confronto a quattro di settembre tra Acquaroli, Pirani con l’alleato Sandro Antonelli e Latini, che però il sindaco non avrebbe mai diffuso, nonostante le rassicurazioni, scatenando l’irritazione del governatore. Un documento nel quale Pirani si sarebbe impegnato a riconoscere il ruolo centrale delle Liste civiche da sempre, decisivo per la vittoria, e fugando i dubbi rispetto alla volontà di proseguire insieme. Certo, il vento può cambiare rapidamente direzione in politica. Ma l’impressione è che quell’uragano, stavolta, lascerà soltanto macerie. Sulle quali, intanto, il Pd proverà a ricostruire. Per i dem, Osimo è stata "finalmente liberata da un’amministrazione" che "teneva in ostaggio i cittadini". Per loro la strada è quella del voto, al fine di dare alla città una guida stabile.
Giacomo Giampieri