MICHAEL CUOMO
Cronaca

Giroud e il gol ritrovato. Ma il Napoli va a punto

Pioli si illude in avvio con la doppietta di Olivier che rompe il lungo digiuno . Politano-Raspadori per la rimonta azzurra: Diavolo sorpassato da Allegri .

Giroud e il gol ritrovato. Ma il Napoli va a punto

Giroud e il gol ritrovato. Ma il Napoli va a punto

Napoli, per il Milan, vuol dire ultimo gol europeo del 2023: 18 aprile, più di mezzo anno. Da ieri sera Napoli per il Milan vuol dire anche rammarico. Perché il 2-2 del Maradona, firmato due volte Giroud, poi Politano e Raspadori, è di quelli che restano ferita aperta una stagione intera.

La domenica all’ombra del Vesuvio passa tra due sorprese. Una nella testa di Garcia: fuori Cajuste dall’undici della vigilia, dentro Elmas per aumentare il tasso qualitativo della squadra con Anguissa in panchina. Pioli, invece, ne perde un altro sulla scaletta dell’aereo: l’ultimo a dare forfait è Simon Kjaer per un affaticamento, undicesimo problema - tra più o meno gravi, qualcuno "di passaggio" - di natura muscolare a Milanello dall’estate a oggi. Motivo in più per schierare Kalulu con Tomori al posto dello squalificato Thiaw. Neanche il tempo di contare, che per il Milan è già ora di sommare. Perché il francese ha giusto il tempo di un allungo e di un fallo subito da Elmas per restare piegato sulle ginocchia tradito dalla coscia sinistra: dentro Pellegrino, che fino a ieri la maglia rossonera l’aveva solo tenuta nascosta da tute e giacconi. Prima diagnosi: contusione.

La preoccupazione, però, lascia subito spazio alla liberazione. Quella di Olivier Giroud, che si scrolla di dosso l’ansia di non aver segnato più su azione dalla prima giornata: Pulisic apparecchia una palla solo da girare in porta, Meret contribuisce indirizzandola all’angolino dopo averla intercettata a mano aperta. In discesa il Milan corre forte, alla mezz’ora il 9 raddoppia: ancora un cross, questa volta di Calabria, ancora di testa Giroud che costringe il portiere azzurro a guardare solo il pallone sbattere contro la base del palo e finire in porta. L’assolo rossonero è interrotto soltanto dai fischi dello stadio all’indirizzo dei giocatori di casa. Una scossa che Garcia trasforma in un cambio modulo, con Raspadori "sotto" Simeone. Rischio calcolato, effetto immediato: Pellegrino si addormenta su Politano che scaraventa in porta palla e Maignan. Dall’altra parte Pioli è costretto a rinunciare anche a Pulisic, per contrattura. Subentra Romero che al limite atterra Zielinski: Raspadori sfrutta una barriera piazzata male e buca il portiere del Milan sul suo palo.

Di Leao nessuna traccia: una sfrecciata delle sue, un tiro da fuori rasoterra innescato da Meret. Quindi solo una camminata nervosa verso la panchina insieme a Giroud: Pioli non ha scelto loro per il forcing finale, che Napoli ha vissuto e difeso in 10 per l’espulsione di Natan. Maignan, quindi, si ricorda chi era: su Kvara salva punto e pareggio. Il Milan, invece, deve riguardarsi allo specchio il prima possibile.