Tra le sfide più importanti, Diego Mingarelli, nuovo presidente di Confindustria Ancona, mette in cima all’agenda quella di "tenere insieme gli interessi dell’economia con gli interessi di persone e comunità". Il ceo di Diasen, azienda leader nel settore della bioedilizia, è stato eletto con 889 voti, all’esito di un’assemblea plebiscitaria che, contro pronostico viste le spaccature, ha registrato il risultato dell’oltre 60% di affluenza. Nella conferenza di ieri ha parlato anche del predecessore Pierluigi Bocchini, che alla sua candidatura si era opposto tanto da dimettersi e uscire dall’associazione. Il nuovo presidente glissa: "Lo ringrazio, lui come gli altri presidenti precedenti, perché con il loro spirito di intendere l’associazionismo, hanno investito tempo per la rappresentanza degli imprenditori. Una replica? La risposta l’hanno data i soci conferendo un nuovo mandato con il 99% delle preferenze". Un mandato che, per Mingarelli, parte con una "spinta forte". Le prime riflessioni: "I contesti economici cambiano in fretta e impattano sul territorio. Dobbiamo preparare le aziende al cambiamento". Le priorità: "Sviluppare il talento di attrarre talenti", per bloccare la diaspora di giovani che migrano altrove. "Abbiamo perso 4.100 laureati, va ripensato il modello di fare impresa, rendendo l’economia più attrattiva". Come? "Lavorando sulla continuità di impresa", ma favorendo il trasferimento di competenze e l’ingresso di under 40 nelle governance d’impresa. Grande attenzione alle donne, "abbiamo assegnato una delega all’imprenditoria femminile", perché "in un territorio con forte vocazione manifatturiera dobbiamo cogliere l’opportunità di coniugare il lavoro con la qualità della vita". Cruciale "la partita delle infrastrutture" per portare le Marche "al centro delle dinamiche produttive di domani".
Giacomo Giampieri