Giorgio Merighi morto, Jesi piange il tenore

I funerali mercoledì 15 alle 15.30 nella Chiesa San Giovanni Battista (San Filippo). Lascia la moglie Elena e due figli

Il tenore Giorgio Merighi si è spento a 80 anni

Il tenore Giorgio Merighi si è spento a 80 anni

Jesi (Ancona), 12 gennaio 2020 - Il cantante lirico di fama internazionale Giorgio Merighi è morto a 80 anni. Ferrarese di nascita, ma jesino di adozione, il tenore soffriva da tempo di una grave malattia, che alla fine l'ha strappato dall'affetto dei suoi cari, della moglie Elena Cervigni e dei due figli. I funerali si svolgeranno mercoledì 15 gennaio, alle 15, nella Chiesa San Giovanni Battista (San Filippo) di Jesi. Dal 1992 al 1994 ha diretto la stagione lirica del teatro Pergolesi di Jesi. Dopo gli studi al Conservatorio Rossini di Pesaro, il debutto in giovane età allo Sperimentale di Spoleto in "Un Ballo in maschera".  Nel suo repertorio i grandi i ruoli delle opere di Verdi, Puccini, Mascagni, da Pinkerton al Duca di Mantova, da Radames a Rodolfo, da Manrico a Alfredo, con varie incursioni nella musica contemporanea: Perséphone di Stravinskij, Cardillhac di Hindemith, I capricci di Callot di Malipiero, Il Giocatore di Prokofiev. Tutti interpretati sui maggiori palcoscenici internazionali: Opera di Parigi, Staatsoper di Vienna, Bunka Kaikan di Tokyo, Deutsche Oper di Berlino, Staatsoper di Amburgo, Opera di Monaco di Baviera, Ginevra, Zurigo, Metropolitan di New York, Opera di San Francisco, Lyric Opera di Chicago, Colon di Buenos Aires, senza dimenticare i tanti teatri italiani, dalla Scala al San Carlo di Napoli, dall'Area di Verona, al Festival Puccini di Torre del Lago. Molte anche le incisioni discografiche. Dal 2012 era presidente onorario dell'Accademia Musicale Gaspare Spontini di Maiolati Spontini.  La Fondazione Pergolesi Spontini e il Comune di Jesi ricordano con commozione il tenore: "Artista di carriera internazionale sui più prestigiosi palcoscenici lirici del mondo, Merighi ha segnato con la sua voce di rara bellezza e il suo amore per l'arte importanti pagine della storia del Teatro Pergolesi. Proprio al "Pergolesi", ha dedicato importanti pagine della sua carriera, instaurando con la città ove aveva scelto di vivere un profondo legame di amicizia; qui si esibì per la prima volta nel 1963, giovanissimo e acclamato protagonista di "Un ballo in maschera" al fianco di Renato Bruson - l'opera che ne segnò il debutto nel 1962 a Spoleto. Sul palcoscenico jesino si esibì più volte, in opere indimenticabili tra cui "Tosca" ed "Andrea Chénier", sempre dimostrando con generosità ed affetto autentico verso il suo pubblico".