ANDREA PONGETTI
Cronaca

Gimbo nel mirino di odiatori social. La mamma: "Chi lo critica non sa quanti sacrifici ha dovuto fare"

Sabrina Piastrellini contro chi sta attaccando l’atleta sulla sua "telecronaca" social dei malanni a Parigi "Perchè deve diventare uno zimbello? Ha forse fatto qualcosa di male o ha danneggiato qualcuno?".

Gimbo Tamberi in ginocchio e in lacrime dopo aver fallito l’ultima prova durante la finale per il salto in alto alle olimpiadi di Parigi

Gimbo Tamberi in ginocchio e in lacrime dopo aver fallito l’ultima prova durante la finale per il salto in alto alle olimpiadi di Parigi

Non bastava la delusione olimpica, dopo tre anni di sudore e allenamenti col sogno di fare definitivamente la storia, diventando il primo atleta a vincere per due volte l’oro nel salto in alto. Ora "Gimbo" Tamberi deve anche ribattere alle critiche, alcune meglio definibili come attacchi gratuiti di odiatori nascosti dietro una tastiera, che non perdonano al trentaduenne di Ancona quello che in fondo è sempre stato: un personaggio dall’immagine esuberante, ma che allo stesso tempo non ha paura di nascondersi e di raccontare giornalmente, pure attraverso i suoi profili, i suoi sentimenti, le sue ansie, le sue paure. Perché anche un fuoriclasse assoluto, che nella storia del salto in alto per quello che ha vinto c’è già, può averne e Tamberi non lo ha nascosto nemmeno a Parigi: ha raccontato praticamente in tempo reale la sua sofferenza per i calcoli renali che ne hanno messo in dubbio la partecipazione alla finale, dopo aver raccontato della sua preparazione in vista della gara della vita. I social, ma non solo, in questi giorni dibattono su un Tamberi troppo dimagrito, che avrebbe esagerato nel perdere peso, e pullulano gli attacchi per aver messo in piazza, con tanto di foto dall’ospedale, i suoi problemi della vigilia. La madre Sabrina Piastrellini, che era a Parigi con "Gimbo", preferisce non dare troppo spazio alle critiche, talvolta feroci, arrivate, ma, sempre disponibile, qualche precisazione intervistata dal "Carlino" tiene a farla. "Gianmarco era magro? – sottolinea – Certo, ma lo è sempre stato prima delle gare e stavolta era anche debilitato. Sfido chiunque a salire in pedana dopo una notte di coliche renali! Non c’è la prova di come sarebbe andata al contrario, c’è chi cerca visibilità attraverso il dolore altrui". "La realtà è che Gianmarco è stato semplicemente sfortunato perché ha avuto delle coliche – continua – Ma chi parla sa quali sacrifici ci sono alla base di un atleta che arriva a certi risultati? Certo, quando a parlare sono degli ex atleti, ginnasti ad esempio, beh lì mi meraviglio, ma preferisco non aggiungere altro su questo". L’ex ginnasta Fabrizia D’Ottavio, 39 anni, nei giorni scorsi aveva criticato "l’energia e la concentrazione che Tamberi è riuscito a dedicare al telefono, con 3 post in 7 ore nel giorno della finale olimpica, quando ti giochi tutto. Sarò di un’altra generazione, ma tutto questo mi disturba". "Perché ha partecipato lo stesso? E perché non avrebbe dovuto farlo? – aggiunge la madre Sabrina – Gianmarco, se non ci avesse provato, sarebbe stato anche peggio. Ha forse fatto qualcosa di male? Ha leso qualcuno? Perché deve diventare uno zimbello? Non è semplice controbattere a persone che non conoscono i fatti e che non hanno toccato con mano quanto lui abbia faticato per esserci. Da parte mia preferisco postare commenti positivi, è inutile replicare agli altri".