di Pierfrancesco Curzi
Giacomo Petrelli (Partito Democratico), 20 anni: ripensa ancora alla frase oltraggiosa ricevuta in consiglio comunale lo scorso 30 luglio da parte della consigliera di Fratelli d’Italia Fabiola Fava?
"Premetto che non mi piace recitare il ruolo di vittima, specie in politica, in ogni caso ritengo che la mancanza di rispetto dimostrata dalla collega di maggioranza l’altro giorno sia un sintomo della carenza generale di rispetto non tanto nei miei confronti, quanto delle istituzioni. La critica politica resta il sale del dibattito, del confronto, è fondamentale e deve restare un caposaldo, ma con parole e modalità diverse. Mi lasci dire una cosa a tal proposito".
Dica pure.
"Uno degli obiettivi personali che mi sono prefisso è portare in seno al consiglio comunale un modo nuovo di fare politica che possa essere di esempio anche per le altre sfere istituzionali. Una politica che sia in grado di riportare la gente a votare visto l’ormai dilagante astensionismo. Una politica fatta di valori base, a partire dalla preparazione e dalla trasparenza. Ci sono alcuni cardini da cui non si può non partire, tra cui il rispetto delle istituzioni, lo studio e l’approfondimento dei temi, la visione e la concretezza".
Si aspettava quel post dell’ex sindaco, Valeria Mancinelli, dedicato proprio a lei e all’offesa ricevuta in consiglio? "No, è stata una sorpresa. La ringrazio di cuore per la solidarietà e per le belle parole a cui ricambio con molto affetto e con sincera stima".
Oltre all’episodio di martedì scorso lei è stato al centro di un paio di episodi in cui dalla maggioranza è stato evidenziato un certo malessere diciamo. Quanto hanno influito nella sua attività politica questi attacchi personali?
"Lo ripeto, lungi da me fare la vittima, ormai so come vanno queste cose. Sono d’accordo con quanto afferma la mia collega Fedele sul diverso trattamento riservato ai giovani, si tratta di un retaggio tutto italiano, di destra e di sinistra, a cui tutti noi dobbiamo opporci. L’assioma giovani=inesperti e dunque da tenere buoni in un angolo non funziona. Accade solo qui in Italia, in molti Paesi noi giovani siamo visti come una risorsa prima di tutto".
È una situazione a volte frustrante o se ne sta facendo una ragione?
"Migliorerà sempre di più, ne sono certo, ma ancora, a volte, mi pare di dover combattere contro i mulini a vento".
A proposito di Giulia Fedele, cosa si sente di dire sulla sua collega, anch’essa alla prima esperienza?
"Prima di tutto la stima è reciproca e condivisa. A volte, tuttavia, non capisco come lei, da giovane come me, possa votare temi e argomenti che hanno una visione che va in contrasto con la nostra età. Alcuni indirizzi dati dalla maggioranza di destra sono incompatibili. A onor del vero capisco come a volte i dettami della maggioranza prevalga sulle singole posizioni, accadeva al contrario anche in passato".
Il centrosinistra non è mai stato all’opposizione, come si trova da neofita, a lavorare in quel contesto?
"In effetti anche per molti dei miei colleghi è una prima volta. In questa fase devo dire che mi sto trovando molto bene a lavorare con loro, c’è piena unità con l’obiettivo di superare le differenze".
L’addio alla minoranza dell’ex assessore Ida Simonella, a cui lei è sempre stato vicino, cos’ha cambiato?
"Ida Simonella è la persona più preparata, competente e con forte senso di onestà e credibilità che abbia mai conosciuto. È stata una grande perdita per il centrosinistra e per la città, ma sono certo che lei porterà i suoi valori ovunque andrà".