MARINA VERDENELLI
Cronaca

Geometra di Ancona molestata nel cantiere navale: “Quel collega mi è saltato addosso”

Stavano facendo un sopralluogo all’interno di uno yacht poi lui avrebbe tentato di approfittare della 30enne

Manifestazione contro la violenza sulle donne

Manifestazione contro la violenza sulle donne

Ancona, 9 novembre 2024 – Avvicinata e molestata sessualmente da un collega più grande di lei durante un sopralluogo di lavoro. Lui un capocantiere di 57 anni, lei una giovane geometra di nemmeno 30 anni che non ha avuto nemmeno il coraggio di gridare aiuto per la paura che le ha gelato il sangue lasciandola sotto choc. Insieme erano dovuti entrare all’interno di uno yacht appena finito di costruire, in uno dei cantieri navali del porto dorico. Lì dentro l’uomo gli sarebbe saltato addosso per approfittare di lei ma la giovane, in due momenti distinti, è riuscita ad allontanarsi. Il 57enne ora è indagato per violenza sessuale, nella forma più lieve. Le accuse sono tutte ancora da dimostrare. Le telecamere esterne hanno ripreso solo i due entrare ed uscire dall’imbarcazione ma non quello che è avvenuto dentro.

L’episodio risale alla prima metà del mese di marzo. Ieri mattina, davanti al gip Carlo Masini, è stata sentita la vittima, con la formula dell’incidente probatorio, per cristallizzare le sue dichiarazioni e utilizzarle come prove in caso di processo. Dopo la denuncia sporta dalla geometra, la Procura ha aperto un fascicolo per violenza sessuale a carico del 57enne che ha partecipato all’incidente probatorio con il suo avvocato, il legale Marco Garulli. Respinge ogni addebito. Ad assistere la vittima c’era l’avvocato Raffaele Napolitano. La geometra è stata sentita dal gip con un paravento che la copriva dall’aula dove c’era l’indagato. Per oltre un’ora ha raccontato quanto vissuto quel giorno di lavoro.

L’imbarcazione era pronta quando ha dovuto fare il sopralluogo. Andava supervisionata per vedere se il progetto era stato ben rispettato, come lo aveva commissionato l’armatore. Un grosso yacht, di pregio, di cui la geometra ne aveva curato i dettagli. Insieme al capocantiere è entrata nell’imbarcazione, erano soli, e hanno iniziato a guardarne gli interni, accedendo a varie stanze.

Sembrava scorrere tutto tranquillamente quando il collega avrebbe cambiato improvvisamente atteggiamento. L’uomo l’avrebbe spinta dentro la camera dell’armatore, buttandola sul letto matrimoniale per poi saltarle addosso. La geometra è rimasta impietrita. Aveva il collega su di lei, sentiva il suo fiato al volto. Muovendosi è riuscita a liberarsi da quel peso che aveva sopra e a guadagnare la porta di uscita della cabina. Il 57enne però avrebbe insistito.

L’ha raggiunta, l’avrebbe sollevata da terra per metterla seduta su un lavandino e approcciarsi di nuovo sessualmente a lei che provava a proteggersi portando le braccia al petto. Anche da lì è riuscita a liberarsi ed è uscita dallo yacht mentre l’uomo avrebbe continuato a parlarle dietro come per convincerla a rimanere.

La geometra si è avvicinata ad un gruppo di operai che erano nel cantiere e ha atteso che il 57enne si allontanasse. Non ha avuto il coraggio, nell’immediatezza, di dire nulla a nessuno. Lavorava da pochi mesi e aveva visto due o tre volte il collega. Tornata a casa però ha avuto un crollo emotivo e si è confidata con i familiari che l’hanno accompagnata in ospedale dove ha raccontato quanto subito e per lei si è attivato il percorso per vittime di violenza.

Al lavoro non è più riuscita ad andare. Prima ha preso una aspettativa di sei mesi poi ha preferito rinunciare al posto perché il collega sarebbe ancora dipendente del cantiere. A chiedere di sentire la vittima con la formula dell’incidente probatorio è stato il pm Rosario Lioniello, titolare dell’indagine.