Un film composto da 22 ‘corti’ che raccontano la vita quotidiana di un territorio che la guerra sta martoriando da oltre un anno. E’ ‘From Ground Zero’, designato a rappresentare la Palestina agli Oscar 2025 come miglior film straniero. L’opera ha suscitato un interesse tale che si sta già lavorando a un seguito, che coinvolge direttamente il produttore anconetano Paolo Maria Spina, con la sua società Revolver.
Per ‘From Ground Zero’ Spina darà il suo contributo alla distribuzione, non solo in Italia, ma anche in altri Paesi come Francia, Grecia, Polonia, Norvegia, Svizzera e Argentina. E, soprattutto, Spina co-produrrà il sequel, che sarà composto da quattro "capitoli. Il primo è già stato girato nella tendopoli di Rafah, nella zona meridionale di Gaza – racconta -. I registi sono due ragazzi e due ragazze, tutti ventenni. Si può immaginare in che condizioni indicibili abbiano lavorato. Uno degli episodi parla degli sforzi che devono fare le ragazze con il ciclo mestruale per mantenersi pulite, visto che dove vivono è difficile persino trovare l’acqua. E’ potentissimo".
Eppure, stando ai risultati di ‘From Ground Zero’, sembra che questi giovani sappiano il fatto loro. "Malgrado i poverissimi mezzi a disposizione i registi, tutti dai 19 ai 25 anni, hanno fatto un buon lavoro dal punto di vista tecnico. Io ho visto il film in Algeria, al Festival di Orano. Mi è piaciuto. L’ho trovato toccante ed emozionante. Il film – prosegue Spina -, ha avuto la sua prima mondiale al Toronto International Film Festival. Il 1 dicembre lo si vedrà alla Mole Vanvitelliana di Ancona nell’ambito del festival Corto Dorico. Il film tra l’altro è stato già proiettato al Museo Maxxi di Roma, per il ‘MedFilm Festival’. L’ho proposto al nuovo direttore del Torino Film Festival Giulio Base, che lo ha inserito nel programma come evento speciale, sabato 23. La conferenza stampa di presentazione sarà un momento politico-culturale molto delicato, lo immagino già".
A tal proposito, Spina chiarisce che "il film non è anti-israeliano né anti-ebraico. Racconta la quotidianità di persone che hanno nostalgia per la vita ‘normale’ prima della guerra, e che cercano qualche piccolo segnale di speranza, affrontando il dolore per la perdita di amici e parenti che non ci sono più".
C’è anche un altro anconetano coinvolto nel progetto ‘From Ground Zero’. E’ Andrea Marinelli, che preparerà le copie digitali per le proiezioni in tutte le sale italiane che stanno richiedendo il film.
Raimondo Montesi