Sul caso lirica e Fondazione Muse l’attacco del sindaco Silvetti è stato diretto al Partito Democratico. Sotto accusa, secondo lui, la gestione dell’ente sotto il profilo economico ("Il centrosinistra ha fatto un disastro anche in questo settore, quindi è necessario porre rimedio il prima possibile alla situazione. Resta il fatto che il Pd è il primo responsabile e risponderà ai cittadini anche per questo ennesimo disastro" ha detto nell’annunciare l’azzeramento del cda) e per vicinanza di competenza nelle sue parole i destinatari principali sono stati prettamente due: l’ex sindaca Valeria Mancinelli e l’ex assessore alla cultura Paolo Marasca. Non una parola sull’operato della sua titolare all’assessorato, Anna Maria Bertini, nonostante quest’ultima sembra non godere troppo dei favori all’interno della maggioranza e della giunta.
Marasca ha gestito la cultura fino a maggio 2023 e fino allo stesso periodo ha svolto il ruolo di consigliere in seno al Cd’A della Fondazione, come ha fatto la Bertini: "Cosa è accaduto alla Fondazione Teatro delle Muse di Ancona? – si chiede Marasca nel post pubblicato ieri sul suo profilo – Ecco i cinque passaggi chiave. Primo, l’assessora alla cultura, che fa parte del consiglio di amministrazione, ha assicurato di avere 300mila euro in più per la lirica e ha detto di metterli a bilancio. Siccome il Comune è socio unico e lei rappresenta il sindaco, il consiglio ovviamente si è fidato. Secondo: a fine stagione, sempre in una seduta di consiglio, l’assessora ha detto ‘i 300mila euro che avevo assicurato non ci sono’. In sostanza, dopo che buona parte era già stata spesa. Terzo: la notizia esce sul giornale. Quarto: il sindaco infuriato se la prende con il Consiglio di amministrazione e non con l’assessora o con se stesso, dato che lei è una sua delegata. Dice, il sindaco, che ‘è colpa di quelli che c’erano prima’. Cioè, tu dici che metti i soldi poi non li metti e la colpa è di chi ci stava prima? Quale sarebbe esattamente il nesso? Non solo e arriviamo al quinto punto. Il sindaco in sostanza dice che la colpa è del consiglio di amministrazione perché ci ha creduto. Sono creduloni e amici del centrosinistra per lo più. Ora, io ho lavorato con i professionisti che compongono il Cd’a, esperte ed esperti di lirica, avvocati stimati a livello nazionale. Francamente credo che il sindaco avrebbe dovuto controllare i nomi, prima di dare loro degli ingenui".
Assieme al post Marasca ha allegato una tabella che riguarda i bilanci con le entrate a preventivo e consuntivo, con annessi utili e perdite dal 2014 al 2024. Nel grafico si evince come l’unico ‘rosso’ di esercizio si stia verificando proprio alla fine di quest’anno, con la giunta impegnata adesso a coprire quel buco. Dati alla mano, l’anno dell’insediamento della prima giunta Mancinelli, il 2013, il patrimonio netto della Fondazione era negativo per circa 180mila euro; nel 2022, ultima gestione della fondazione da parte del centrosinistra il patrimonio era positivo per oltre 90mila euro: "Sindaco Silvetti – conclude Marasca – dopo un anno e mezzo di governo questa cosa del ‘chi c’era prima’ non è che tiene più tanto. Lì prima c’ero io, nel cda, e guarda caso ho i numeri dei bilanci precedenti. La lirica ad Ancona ha molti problemi, ma fino a ieri non erano problemi di corrispondenza tra bilancio preventivo e bilancio consuntivo".