REDAZIONE ANCONA

Fondazione e "spese pazze": rabbia in città

Dopo l’annuncio del debito che supera i 36 milioni di euro e l’utilizzo "facile" dei fondi, tante le critiche per la gestione della storica struttura

L’avvocato Corrado Canafoglia, commissario della Fondazione

L’avvocato Corrado Canafoglia, commissario della Fondazione

Il buco della Fondazione Città di Senigallia diventa un caso sui social: "Pubblicate gli atti". Una struttura fiore all’occhiello della città su cui negli ultimi anni si sono accesi più volte i riflettori: dopo soli sei mesi dall’insediamento, il Cda della fondazione, presieduto dall’oggi Commissario Straordinario Corrado Canafoglia si era dimesso in blocco. Nel luglio 2022, sul commissariamento della fondazione e sulla nomina dell’avvocato Canafoglia a commissario era stato preparato un ricorso straordinario indirizzato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A presentarlo erano stati alcuni consiglieri comunali senigalliesi e regionali che chiedono l’annullamento dell’atto della giunta regionale del febbraio 2022.

Il Consiglio di Stato aveva rigettato la richiesta di sospensiva della nomina di Commissario Straordinario della Fondazione "Città di Senigallia" e a un anno di distanza, esplode il ‘Caso Fondazione’ le cui condizioni economiche versano in una situazione preoccupante: il debito supera i 36 milioni di euro. Ma a far discutere, sono le ‘spese pazze’ emerse durante la rendicontazione dei bilanci. Sponsorizzazioni e acquisti incauti hanno fatto infuriare molti senigalliesi che sui social invitano il Commissario ad andare fino a in fondo: "Mi sono venuti i brividi e tanta rabbia per i soldi buttati ma anche per le persone che sapevano (e che sanno tuttora) ma rimangono in silenzio. Le stesse persone che spero non rincontreremo in nessun altro ufficio o iniziativa pubblica" si legge in un commento. "Quanta superficialità nello spendere denaro non proprio, magari favorendo questa o quell’azienda commissionando lavori non urgenti o proprio inutili. E quanta tristezza perché strutture di questo genere sono necessarie ad un’aumentata popolazione di anziani. Le liste di attesa per gli ingressi in cdr o rsa sono lunghissime: i posti non ci sono. Amministrarle con onestà, farle funzionare al meglio non può essere solo un incarico svolto per ’prestigio’: è un dovere sociale".

Un caso che vedrà numerosi cambianti in città, soprattutto per quanto riguarda alcuni immobili della Fondazione che saranno messi sul mercato, come il Musinf, ma anche progetti come quello degli ‘Orti del Vescovo’, per cui la realizzazione si allontana. Ma per sanare il debito, la Fondazione cercherà ulteriori introiti come già avvenuto per il servizio pasti attivato durante le riprese della Fiction ‘Alex Bravo, poliziotto a modo suo’.