Ancona, 17 marzo 2021 - Una festa di laurea con tanto di pranzo al ristorante si trasforma in focolaio: sarebbero state contagiate una quindicina di persone compresi i bambini. E’ avvenuto nei giorni scorsi in Vallesina. Una persona avrebbe in corso anche una polmonite da virus. Tutto sarebbe partito da un invitato asintomatico che avrebbe contagiato dei parenti fino ad arrivare alla raffica di positività riscontrate nei giorni scorsi con tampone molecolare.
Il fatto trapelato a circa una settimana dalla festa di laurea di una giovane residente in Vallesina, è trapelato nelle ultime ore anche tramite social network e ha fatto infuriare molti, medici compresi. A denunciare una situazione sanitaria al limite è Catia Badiali, tecnico radiologo all’ospedale Carlo Urbani che via social svela tutto il suo sconforto: "Lunedì scorso alle 14 ho iniziato il turno di lavoro di pomeriggio in radiologia del pronto soccorso. In attesa c’era una paziente classe 1970 con una brutta tosse: le viene l’affanno persino per togliere la maglietta.
Dalla radiografia al torace emerge un quadro pessimo. Completiamo con gli accertamenti e vediamo che entrambi i polmoni hanno addensamenti a ‘vetro smerigliato’, il tipico aspetto di infezione da Covid 19. Ho appena iniziato il turno e già mi viene lo sconforto. Mi affaccio al pronto soccorso – prosegue Catia Badiali nel racconto - barelle con pazienti attacchi all’ossigeno ovunque. Si riesce a malapena, con un paravento, a far urinare i pazienti barellati con un minimo di privacy. Un collega mi racconta di una giovane, anche essa positiva al Covid, che è andata a una festa di laurea con tanto di pranzo. Dopo una settimana dalla festa metà degli invitati, compresi i bambini, sono risultati positivi. A questo punto – conclude il tecnico radiologo jesino nel suo sfogo - posso solo dire: siete imbecilli". La paura dei sanitari è che con la Pasqua alle porte possa verificarsi una nuova recrudescenza dei contagi e dei malati che necessitano delle cure ospedaliere. In un momento in cui gli ospedali sono pieni di pazienti Covid con tutto ciò che comporta per le altre patologie ‘ordinarie’.