Sirolo si è risvegliata rivivendo ancora un incubo ieri mattina. Sul luogo della morte del giovane, addosso alla recinzione della casa che ha visto in diretta la scena dell’omicidio, tantissimi fiori lasciati da diversi di passaggio e un biglietto: "Non si può morire così".
Aggiornamento Il killer fa scena muta, ok al rimpatrio della salma
"Non si può davvero. Ancora mi viene da piangere e mi rimbombano nelle orecchie le urla del fratello della vittima che non si capacitava e tirava calci e pugni alla pensilina dell’autobus e al marciapiede. Poverino. Nessuno ha assistito in diretta ma quando ho sentito le urla mi sono affacciata dalla finestra. All’inizio quando ho sentito l’elicottero pensavo fosse successo un incidente. Poi sono scesa in strada, il delirio – racconta la proprietaria della casa dirimpetto, in via Cilea, Valentina Scivario – Abbiamo visto il ragazzo per terra e poi il telo bianco appoggiato su di lui, sul marciapiede davanti casa mia. Penso ai suoi familiari, il dolore è troppo forte. E poi penso, come tutti, che poteva capitare a chiunque. E se fossi passata io con il cagnolino a spasso e avessi detto una parola di troppo durante quel diverbio? E’ stata pura follia".
I residenti di via Cilea non hanno ancora parole per esprimere lo stupore. Erano quasi tutti affacciati dal balcone. Alcuni dicono che spesso sentono urla provenire da automobilisti inferociti, clacson suonati all’impazzata. Nel clou della stagione estiva succede spesso ma mai avrebbero potuto pensare a una cosa simile ovviamente. Nella perla del Conero non si parla d’altro tra i residenti: "Fino a tarda serata siamo rimasti a parlarne in piazza. E’ stato sconvolgente. Non capisco come possano accadere cose simili. Il caldo? La pazienza la perdono tutti ma è davvero incredibile cos’è successo e mi chiedo poi come possa la gente andare in giro con strumentazioni potenzialmente molto pericolose", dice Antonio Bonazzi, anconetano che ha un appartamento nella via centrale. Francesca Centanni del bar Grillo ieri mattina era al lavoro come tutti i suoi colleghi: "La notizia ci ha travolto, in questa tranquilla cittadina è più che mai folle udire cose simili. I turisti l’hanno appreso dai notiziari ma alcuni non sapevano nulla. Tra noi residenti invece se ne fa un gran parlare. Erano persone in transito qui a Sirolo, poteva accadere ovunque".
Diversi sirolesi ieri mattina, riuniti in capannelli, parlavano del delitto. "Il flusso di traffico enorme qui in città d’estate va deviato, è troppo intenso", aggiunge Mario Dubbini, residente in centro. "Pura follia, non ho davvero parole per descrivere quanto accaduto. Sono andato anche io come tanti a vedere frequentando il centro da residente e commerciante. Lo spettacolo che mi si è parato davanti è davvero difficile da raccontare", dice Gianni A.
Tantissimi sono i turisti che ancora affollano le strade sirolesi. Alla pensilina del bus ieri mattina un gruppetto di ragazze da Modena: "Abbiamo appreso il fatto dai media, non avremmo mai pensato che una cittadina così meravigliosa potesse ospitare un delitto efferato. Oggi sembra tutto tranquillo e bello come sempre, non pare vero possa essere accaduto", dicono Valentina, Beatrice, Francesca, Sara e Lucia. La vita ha ripreso a scorrere subito e i turisti ad affollare i bus verso le spiagge percorrendo, accanto a tante altre auto, quel tratto che è già stato battezzato come maledetto.
Silvia Santini