Ancona, 9 ottobre 2024 – Una riflessione su come le coppie, dopo la fine di una storia d’amore, possano scatenare possibili patologie nei loro figli. È andato di scena ieri, martedì 8 ottobre, l’incontro “Se-pararsi–Le patologie della separazione”. L’evento, che si è tenuto dalle 16 alle 18 al Museo Archeologico delle Marche in via Ferretti, è stato organizzato nell’ambito del ricco palinsesto ‘Extra G7 Salute–il festival del vivere bene da ogni punto di vista’, in programma fino al prossimo 13 ottobre.
Per l’Ordine degli Psicologi marchigiano ha partecipato la presidente Katia Marilungo, intervenuta dopo i saluti istituzionali dell’assessora per le Politiche educative del Comune di Ancona, Antonella Andreoli. Marilungo ha preceduto l’intervento centrale condotto dallo psicologo e consulente tecnico dei Tribunali della famiglia e minori, Mauro Grimoldi, in passato noto per essere stato presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. La moderazione è stata dello psicoterapeuta Aquilino Calce. “Il dato delle separazioni in Italia, dal 2021 a oggi, supera annualmente quelli dei matrimoni — sottolinea Marilungo — Oltre a questo, il 70% delle rotture amorose avviene con un figlio molto piccolo a carico. Occorre quindi riflettere sulla portata sociale di queste realtà, con la necessità per i genitori di sviluppare una cultura psicologica su come affrontate una separazione senza ledere i propri figli. Come ordine, teniamo molto nel fare questi eventi rivolti non solo agli psicologi ma anche a tutta la cittadinanza, proprio perché vogliamo promuovere sia la psicologia sia, soprattutto, il benessere psicologico”. Nell’intervento del dottor Grimoldi, invece, si è parlato in primis del significato di separazione. Poi sono sono state raccontate tre storie reali con al centro dei figli, mascherati sotto falsi nomi per privacy, che sono travolti da emozioni negative. Il motivo è stato ricondotto ai rispettivi genitori, che hanno comunicato loro, in una maniera incorretta, la notizia della separazione. Così facendo, i figli hanno sviluppato sensazioni di ansia o sensi di colpa e inadeguatezza, sia per non essersi sentiti all’altezza delle aspettative dei loro genitori sia perché si sono considerati protagonisti in negativo della loro rottura. Sentimenti che in futuro possono arrivare all’incapacità di esprimere le proprie difficoltà al partner nelle loro relazioni amorose, una volta che il giovane sarà diventato uomo, fino a una possibile rabbia da sfogare nei confronti di persone innocenti ed estranee alla separazione.