
Il direttore artistico del festival Adriatico Mediterraneo, Giovanni Seneca, ha scritto una lettera aperta rivolta anche all’amministrazione comunale
Come sarà il prossimo "Adriatico Mediterraneo Festival", forse la rassegna più ‘identitaria’ di Ancona? Nessuno può ancora dirlo, perché il programma è ancora in alto mare (l’espressione è quanto mai adeguata). Nemmeno il direttore artistico Giovanni Seneca, che pure è abituato a lavorare in tempi ‘ristretti’, con tutte le difficoltà del caso. Per questo il noto chitarrista e compositore lancia uno ‘spunto di riflessione’ rivolto a chi il festival dovrebbe sostenerlo, in quanto eccellenza culturale della città. "Siamo al lavoro da mesi per la ricerca di fondi, partecipando a bandi nazionali e regionali, incontrando sponsor e continuando il dialogo con l’amministrazione comunale – scrive Seneca – Ho letto con piacere le ultime dichiarazioni del sindaco, che vorrebbe far fare al festival un salto di qualità, trasformandolo in un evento di punta, identitario della città. Questo è lusinghiero e fa ben sperare per il futuro. Al momento però, a fronte di numerose proposte elaborate e inoltrate già dall’autunno scorso al Comune, che ha più volte espresso il suo intento di far tornare Adriatico Mediterraneo a splendere, ancora non sono giunti segnali concreti, ma siamo ancora a livello delle buone intenzioni".
Il direttore artistico spiega che "per costruire e organizzare una serie di attività importanti e significative occorrono prima di tutto le risorse e poi tempi giusti per la realizzazione del programma e per fare promozione. I tempi degli artisti non sempre seguono quelli delle amministrazioni, e a marzo ormai inoltrato rischiamo di perdere le tante opzioni prese con artisti e agenzie". Seneca cita grandi nomi. Come Youssou N’Dour, tornato alla ribalta con un nuovo album e relativo tour mondiale. "Noi lo abbiamo opzionato per una delle pochissime date italiane. Sarebbe un concerto storico per Ancona. Al momento, però, proprio per mancanza di impegni concreti di spesa, non possiamo confermare l’opzione e rischiamo di perdere l’opportunità di averlo ospite in città". E come Al Di Meola, vera leggenda della chitarra. Questi artisti (e altri che Seneca non cita) "se non hanno conferme con largo anticipo per l’estate sciolgono le opzioni e vanno altrove". C’è poi il concerto di Max Gazzè con l’Orchestra Popolare del Saltarello, "uno spettacolo che da tre anni propongo al Comune, e che ora è in programma proprio ad Ancona in un’altra manifestazione (l’UlisseFest, ndr), che godendo del supporto economico del Comune stesso, assicurato da mesi, è stata in grado di scritturarlo e promuoverlo per tempo. Ma al di là dei grandi nomi, la caratteristica di Adriatico Mediterraneo è stata sempre quella di coniugare eventi di richiamo e piccoli eventi sparsi nella città, valorizzandola in tutta la sua bellezza. Credo che Ancona meriti un programma ricco, variegato, distribuito nel tempo al di là di sporadici eventi. Anche questo richiede tempo e organizzazione, non si può chiedere sempre agli operatori di pianificare manifestazioni in fretta e furia con il rischio di non riuscire a promuoverle in maniera adeguata, anche perché parliamo di soldi pubblici che vanno spesi al meglio".
In serata la replica dell’assessore alla Cultura, Marta Paraventi: "Il Comune di Ancona crede nel Festival Adriatico Mediterraneo e i curatori e organizzatori lo sanno. Stiamo lavorando alla programmazione complessiva dell’offerta culturale in attesa della variazione di bilancio e mettendo a disposizione spazi e strutture attrezzati dove i soggetti privati possono proporre attività e spettacoli anche in autonomia".