Dopo due ore di trattative per la vertenza Giano, è stato firmato l’accordo tra Fedrigoni, sindacati e Regione Marche. Confermato quanto era stato siglato il 9 dicembre tra l’ad Marco Nespolo, le rappresentanze sindacali e il ministro Urso. Ieri pomeriggio invece, al tavolo di Palazzo Raffaello, in Regione, c’erano Giuseppe Giacobello, responsabile relazioni industriali di Fedrigoni, e l’assessore regionale al lavoro Stefano Aguzzi, con Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil, Ugl chimici, carta e stampa, oltre alla rsu, alla presenza dell’assessore regionale Chiara Biondi. L’accordo definitivo prevede un anno di cassa integrazione straordinaria con i fondi residui della Regione per le aree di crisi complessa, pari a circa 3 milioni, e il ritiro della procedura di licenziamento collettivo da parte del gruppo, leader mondiale nel settore della carta. Perciò, per tutto il 2025 l’azienda, dopo la chiusura della linea di business di Fabriano dedicata alla produzione di carta per fotocopie, dovrà attuare i ricollocamenti annunciati. La Cigs riguarderà 173 dipendenti.
Sono stati anche rimodulati gli incentivi per chi opterà per il prepensionamento o l’uscita entro la fine del prossimo anno. Per due terzi dei lavoratori sono già state trovate soluzioni nelle Marche (e altre se ne troveranno), dove sono stati individuati al momento 105 posti di lavoro e oltre una ventina di possibili prepensionamenti. Su base volontaria, si potranno ricoprire anche posizioni vacanti negli stabilimenti in Trentino, Friuli e a Verona, accompagnati da facilitazioni e da benefit.
"Tutelare le persone per noi resta la priorità assoluta. Il gruppo Fedrigoni nelle Marche è passato negli anni da 720 a 850 dipendenti – spiegano Nespolo e Giacobello –. Nel 2018, con le carte Fabriano, fatturavamo 40 milioni, oggi invece circa 90. Segno dell’importanza delle Marche e di Fabriano. Il mercato di Giano riguardava la carta per le fotocopie: un settore che non può più funzionare e che per noi non è più strategico. Abbiamo resistito per anni, poi abbiamo provato a vendere, ma è risultato impossibile. Da qui una decisione presa non a cuor leggero. L’anno che abbiamo davanti ci darà il tempo di identificare nuove opportunità occupazionali anche grazie al potenziamento di segmenti del business Fabriano nelle Marche". Sponda Regione, l’assessore Aguzzi e il presidente Francesco Acquaroli sono in linea. "Non ci saranno licenziamenti e questo era il primo obiettivo fondamentale da raggiungere – dicono –. Per la maggior parte dei dipendenti l’impegno è il ricollocamento nelle aziende Fedrigoni della nostra regione. Seguiremo passo passo le procedure per capire lo stato di avanzamento e accompagneremo le ricollocazioni tramite corsi di formazione e progetti formativi. Purtroppo è una situazione seria, perdiamo un’attività importante legata alla carta, il comparto ufficio, però manteniamo sul territorio tutte le altre attività legate alla Fedrigoni, quindi le cartiere di Pioraco, Castelraimondo e quanto rimane anche a Fabriano. Continua il nostro impegno per trovare soluzioni strutturali tese a difendere i lavoratori e il patrimonio che il settore della carta rappresenta per Fabriano e per l’intera comunità marchigiana".