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"Fabriano nel baratro, senza industria si muore"

Santarelli, segretario generale Cgil Marche in vista dello sciopero di oggi dei colletti bianchi Beko: "Il Governo eviti il disastro"

"Fabriano nel baratro, senza industria si muore"

Giuseppe Santarelli (Segretario Cgil)

"Le Marche sono sempre più in declino, sull’orlo del baratro. La crisi della Beko Europe sta mettendo in ginocchio due aree già fragili: Comunanza e Fabriano. E’ in ballo la sorte di 3mila dipendenti, tra diretti e indotto. E poi c‘è Fedrigoni a Fabriano, con 195 dipendenti in esubero". Così Giuseppe Santarelli segretario generale Cgil Marche in vista dello sciopero generale e della manifestazione che si terrà oggi a Fabriano dove sciopereranno e si mobiliteranno anche i colletti bianchi della sede impiegatizia (dalle 11 alle 12 con un’assemblea con presidio davanti la sede di viale Aristide Merloni). Il corteo partirà alle 9,30 al PalaGuerrieri, via Gigli, passando poi per via Dante, Viale Zonghi e viale della Vittoria. Poi gli interventi in piazza del Comune. L’introduzione è affidata a Claudia Mazzucchelli, segretaria generale Uil Marche, le conclusioni a Pino Gesmundo, segretario nazionale Cgil. "Negli ultimi 9 mesi – evidenzia Santarelli – c‘è stata una vera esplosione di cassa integrazione. E sono già 80 le imprese marchigiane che sono passate da imprenditori locali a fondi stranieri o multinazionali. Lo sciopero generale di domani è un modo per sollecitare il Governo a intervenire per evitare un disastro sociale. Lo sciopero parte dalla questione salariale, dalla crescita della precarietà e dall’assenza di politiche industriali. E invece si continuano a sostenere gli armamenti. Saremo a Fabriano per testimoniare come sia una delle aree più a rischio delle Marche. Le cause della grave crisi che sta attraversando le Marche sono la caduta dei consumi, la crisi dell’economia tedesca, le tensioni internazionali. Poi, c’è il fattore interno: la mancanza di competitività del nostro sistema. Manca una politica industriale: non c’è una visione d’insieme. Nel caso di Beko e Fedrigoni, la situazione è più grave perché riguarda aziende site in aree delle Marche già penalizzate e che soffrono di uno spopolamento record in Italia. Eppure, la legge di bilancio non mette risorse per le aree interne. Con le Zes, zone economiche speciali, ridisegnate dall’esecutivo, il Governo Meloni ha destinato tutte le risorse per il sud. E’ necessario allargare le Zes alle aree interne dove abbiamo bisogno di aziende e di giovani. La Regione Marche non ha mai chiarito quali sono le imprese e i settori strategici per loro, non ha una politica industriale: va sollecitata e sostenuta l’imprenditoria italiana e marchigiana. L’idea di vivere di solo turismo è un’illusione: senza industria, si muore".

Sara Ferreri