SARA FERRERI
Cronaca

Fabriano, la polizia sventa due truffe a un albergo e un B&B: nei guai 51enne

Dopo una doppia prenotazione e relativo pagamento il truffatore aveva cercato di far dirottare quasi 1.800 euro su Iban estero. L'uomo, lombardo, già noto alle forze dell'ordine è stato denunciato

Indagini a cura della polizia

Indagini a cura della polizia

Fabriano (Ancona), 22 agosto 2024 - Il coordinamento tra i poliziotti di Fabriano e le strutture ricettive del territorio consente di sventare due truffe e denunciare un uomo già noto alle forze dell’ordine. Gli uffici della polizia di Stato sono, tra l’altro, deputati alla gestione degli archivi delle persone che prendono alloggio nelle strutture ricettive del territorio (hotel, bed and breakfast ecc.) le quali devono inserire, in uno speciale portale, tutti i nominativi in arrivo. Ciò ha permesso, nel tempo, un dialogo continuo tra il commissariato fabrianese e gli enti privati deputati alla ospitalità. Questo ha consentito nei primi giorni di agosto, di sventare due truffe. Un bed and breakfast di Fabriano ed un hotel di un Comune vicino hanno ricevuto, per via telefonica, una prenotazione di una camera matrimoniale per dieci giorni: per l’hotel, anche con trattamento di mezza pensione. Le richieste risultavano molto interessanti per le strutture anche se, proposte fuori dai circuiti ufficiali web maggiormente utilizzati, risultavano prive delle garanzie minime. L’anonimo interlocutore però anticipava le perplessità proponendosi per un pagamento anticipato a saldo della prenotazione, mediante accredito sull’ Iban segnalato dalla struttura. Gli albergatori ritenendosi così al sicuro da brutte sorprese, hanno acconsentito all’accredito nei loro confronti, comunicando l’Iban aziendale: in effetti, di lì a poco, hanno verificato l’arrivo del bonifico preannunciato (per importi, rispettivamente, di euro 1,100 e 680 euro). Dopo qualche giorno, però, le due strutture ricettive hanno ricevuto una ulteriore telefonata dal soggetto che aveva effettuato la prenotazione. Una lamentava un caso di improvviso Covid e l’altra l’insorgenza di imprevisti lavorativi. Di fatto è arrivata la disdetta della prenotazione. In ogni caso, visto il “disturbo” recato, i due clienti proponevano che una percentuale del 30 % del prezzo già pagato restasse alla struttura ricettiva a titolo di risarcimento danni. Chiedevano che il restante fosse accreditato su un Iban diverso da quello che aveva fatto il pagamento. La soluzione risultava più che accettabile per gli ospitanti: ma ad entrambi la circostanza dell’Iban diverso appariva sospetta e, per questo, si sono rivolti ai poliziotti del commissariato fabrianese. I poliziotti hanno chiesto di sporgere querela e restituire integralmente l’importo ricevuto allo stesso Iban che lo aveva loro accreditato: l’invito è stato accettato. Passati pochi giorni entrambi gli albergatori hanno ricevuto telefonate di ringraziamento da parte dei titolari dei conti correnti dai quali erano partiti gli originari pagamenti. I due avevano subito una truffa phishing e cioè simulando profili che richiamavano i siti originali degli istituti di credito, ignoti avevano carpito le credenziali dei conti correnti quindi prosciugandoli con la disposizione numerosi bonifici. Dunque la prenotazione alle strutture ricettive era solo un passaggio per nascondere ai filtri degli istituti bancari l’attività truffaldina: per come accertato, se dagli Iban truffati fossero partiti bonifici verso l’Iban estero ( Regno Unito) indicato dall’anonimo per la restituzione di parte del prezzo pagato, questi sarebbero stati oggetto di verifiche preventive. Diversamente, bonifici disposti da strutture commerciali come quelle ricettive interessate, avrebbero sollevato meno sospetti e, in ogni caso, dissolti dalla totale buona fede degli interessati. I poliziotti fabrianesi hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà nei confronti del titolare dell’utenza cellulare dal quale è sono partite le telefonate di prenotazione indirizzate all’hotel. Questo è risultato essere un uomo 51enne, residente in Lombardia, non nuovo a reati contro il patrimonio commessi con frode.