REDAZIONE ANCONA

"Fabriano falciata per logiche di mercato". La Beko sarà fulcro dello sciopero di lunedì

I metalmeccanici aderiranno a una manifestazione davanti allo stabilimento. Galassi (Cgil): "E’ la più grande vertenza delle Marche"

I metalmeccanici aderiranno a una manifestazione davanti allo stabilimento. Galassi (Cgil): "E’ la più grande vertenza delle Marche"

I metalmeccanici aderiranno a una manifestazione davanti allo stabilimento. Galassi (Cgil): "E’ la più grande vertenza delle Marche"

La trattativa si è rotta e quello in programma sarà il primo sciopero per i lavoratori della Beko di Fabriano che lunedì prenderanno parte al generale dei metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm di otto ore. "Tra i lavoratori interessati c’è tanta preoccupazione e anche incredulità rispetto a quello che sta avvenendo – dice Sara Galassi, segretaria Fiom Cgil -. A Comunanza ieri i delegati della Beko hanno confermato che chiuderanno il 31 dicembre. Chiudono ma c’è un sacco di lavoro però. Riteniamo si tratti di un’ingiustizia perché vogliono chiudere Comunanza e ridurre il sito di Fabriano per una mera logica di mercato. La Beko ha acquisito per non avere concorrenza in Europa e non per mancanza di lavoro. La Beko è la più grande vertenza delle Marche al momento ed è quella che più ci preoccupa.

In occasione dello sciopero nazionale di lunedì abbiamo deciso di partecipare per dare risalto massimo a questa situazione. Il tema è il rinnovo del contratto nazionale ma all’interno della vertenza è l’occasione per far sentire la loro voce. Ad Ancona ci sarà un presidio al porto dove il lavoro c’è ma c’è da mettere mano sulle condizioni di lavoro. L’appalto è ormai una modalità consuetudinaria ma allora deve essere inserita una clausola di salvaguardia a tutela di quei lavoratori (al momento tremila)". Nella sede impiegatizie della Beko di Fabriano avverrà il taglio più grande e si prevede che dei circa 550 impiegati sono a rischio oltre 350 posti di lavoro.

"Si tratta di uno sciopero molto importante per le Marche dove i metalmeccanici sono numerosi: i dipendenti privati in meccanica-metallurgia sono 64mila e 697 – dichiara poi assieme a Mauro Masci e Vincenzo Gentilucci rispettivamente segretari regionali di Fim e Uilm -. Qualora le trattative non si riapriranno – le iniziative di lotta proseguiranno ad oltranza fino alla riconquista del tavolo di trattativa al fine di rinnovare un giusto ed equo contratto nazionale". Nelle Marche, si terranno vari presidi in tutte le province: a Melano davanti alla Beko dalle 5.30 alle 11, ad Ancona, davanti a Fincantieri appunto, dalle 9 fino alle 10.30, a Pesaro, davanti alla Rivacold (Vallefoglia) dalle 9.30 alle 12, a Macerata, davanti alla sede di Confindustria, dalle 10 fino alle 12. Per Fermo e Ascoli Piceno il presidio si terrà davanti alla sede della Beko di Comunanza dalle 9.30 alle 11.30. Inoltre, in tutti gli stabilimenti metalmeccanici della regione si svolgeranno volantinaggi con momenti di sensibilizzazione.

Lo sciopero è stato proclamato da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil per la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro: dopo sei mesi di confronto, Federmeccanica ha rigettato la piattaforma presentata dai sindacati; rifiutata, tra l’altro, la richiesta di aumento salariale di 280 euro e la riduzione di orario di lavoro. "Nessuna disponibilità a regolare l’utilizzo dei contratti precari e nessuna garanzia economica e occupazionale per i lavoratori nel caso di cambio di appalto".

Silvia Santini