SARA FERRERI
Cronaca

Fabriano, esuberi alle cartiere nessun passo in avanti: nuovi scioperi

Stamattina l'incontro con i vertici del gruppo Fedrigoni che hanno annunciato la chiusura di Giano e quindi dello stabilimento di Rocchetta e del reparto F3 a causa di una perdita di 2,9 milioni di euro lo scorso anno e un netto declino del mercato.

La storica cartiera di Fabriano

La storica cartiera di Fabriano

Fabriano (Ancona), 9 ottobre 2024 - Esuberi alle cartiere nessun passo in avanti dopo il vertice con il gruppo Fedrigoni, i sindacati annunciano per domani un nuovo sciopero e vanno in pressing sul Ministero. “Ieri e oggi – evidenziano le segreterie nazionali Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, e Ugl carta e stampa - a Verona nella sede del Gruppo Fedrigoni, si è svolta una plenaria tra i rappresentanti della Giano srl (gruppo Fedrigoni) e le organizzazioni sindacali nazionali e regionali e la Rsu. L'incontro ha avuto come obiettivo principale quello di discutere le gravi implicazioni occupazionali derivanti dall’ apertura della procedura dei licenziamenti collettivi da parte dell’azienda. Durante il confronto, l'azienda ha giustificato la decisione di avviare la procedura di mobilità collettiva, come previsto dalla legge 223 del 1991, sottolineando che la scelta è stata determinata dalla cessazione dell’attività produttiva e dalla pianificata liquidazione dell'azienda, prevista entro il 31 dicembre 2024. Questo difficile passo è stato intrapreso in un contesto di mercato segnato da difficoltà crescenti, in cui il settore della Carta Ufficio ha registrato un significativo declino, principalmente a causa della digitalizzazione e di un eccesso di capacità produttiva. L'azienda ha inoltre comunicato di aver cercato invano un partner industriale in grado di rilevare il proprio business, evidenziando la natura strutturale della crisi. Le motivazioni presentate dall'azienda per giustificare i licenziamenti sono molto preoccupanti, poiché l'eccedenza di personale rende impraticabili soluzioni temporanee come la Cassa Integrazione. Il declino del settore è stato definito permanente e i risultati finanziari negativi sono testimoniati da una perdita pre-imposte di 2,9 milioni di euro nel 2023. Allo stato attuale, il licenziamento collettivo riguarderà un totale di 195 dipendenti, di cui 174 lavoratori attualmente impiegati, inclusi i contratti a tempo determinato e di somministrazione. Durante i due giorni di incontri, l'azienda ha fornito dati e proposte nel tentativo di mitigare l'impatto occupazionale, tuttavia, le organizzazioni sindacali hanno unanimemente giudicato queste informazioni come insufficienti e inadeguate rispetto alla gravità della situazione. La nostra posizione si è dimostrata ferma e determinata nel chiedere che la procedura di licenziamento non porti a un saldo negativo per i livelli occupazionali. L'aspetto più allarmante è la perdita di posti di lavoro nell'area delle Marche, un evento considerato inaccettabile in un contesto già fragile. Abbiamo manifestato la nostra disponibilità a collaborare con l'azienda per individuare ulteriori soluzioni che possano alleviare l'impatto della procedura di licenziamento. Come organizzazioni sindacali – aggiungono – abbiamo proposto, di fare una richiesta di incontro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Mise) poiché, secondo noi, è fondamentale coinvolgere la Regione Marche, i Comuni coinvolti e tutte le istituzioni competenti nel processo di consultazione. La cooperazione tra le parti sarà essenziale per cercare alternative che possano garantire non solo la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, e il mantenimento delle attività produttive nell’area (considerando l’indotto) contribuendo così al consolidamento e allo sviluppo della comunità locale. Le OO.SS. Confermano lo sciopero indetto per il giorno 10 ottobre cm dei siti produttivi di Fabriano e Rocchetta, di 8 ore per turno di lavoro, si prosegue lo stato di agitazione e blocco degli straordinari e flessibilità oraria su tutto il gruppo, e verrà comunicato un ulteriore pacchetto di ore di sciopero per dare un segnale forte e chiaro al management”. Le parti si sono aggiornate per continuare l’esame congiunto in 24 ottobre in un incontro a Fabriano, ma nel frattempo prosegue la mobilitazione.