"Sono un uomo libero, la notte posso dormire sereno. In coscienza ho sempre saputo di essere innocente. Perseguitato dalla giustizia? No, ma a livello personale è stato un calvario. Credo, però, che il prezzo più alto di tutti l’abbia pagato la città". Schiena dritta, testa alta, commozione. Caffè Giuliani, ieri. Fabio Sturani, dinanzi alla stampa, cerca di cancellare i suoi oltre 15 anni di sofferenza. "Mi astengo dal dare giudizi sulla magistratura – chiarisce – Ma vorrei citare due fatti che, più di altri, hanno lasciato il segno. Il primo è che sono stato interrogato il giorno del mio 50esimo compleanno. Il secondo che, a detta del magistrato, è stato aggiunto il reato di concussione oltre alla corruzione, poiché per la corruzione il reato era già prescritto". Il pensiero va ad Ancona e agli anconetani: "Stavamo disegnando il futuro della città. Quanto è costata questa vicenda?". Lui, allora, si dimise da sindaco. I progetti si bloccarono, così lo sviluppo. Venne il commissario prefettizio, poi iniziò l’era Gramillano. Un’altra storia. La storia che vuol evidenziare, piuttosto, è quella che gli ha permesso "di ristabilire la verità dei fatti e la correttezza della mia azione". Nei dettagli. È il 1993. La Giunta Galeazzi deve fronteggiare la chiusura della discarica di Monte Umbriano, non più a norma. Fino al ‘98 verrà utilizzata per lo stoccaggio dei rifiuti, poi la necessità di trovare un nuovo sito. "Appunto l’area ex Ccs al porto – spiega – Per un totale di 18mila metri quadri, acquistati da Anconambiente, piuttosto che pagare l’affitto altrove. Nessuno ha mai protestato, compresi comitati e cittadini. La dice lunga il fatto che viene utilizzata oggi, a 25 anni di distanza, giorno e notte. Ad un magistrato dissi: ‘non posso certo realizzare una discarica in piazza Cavour’", osserva l’ex sindaco. L’area fu acquistata dalla Partecipata comunale per 5 miliardi di lire. Troppo per i magistrati dell’epoca perché – scrivevano – l’area si sarebbe svalutata. Furono effettuate 18 perizie tecniche sul valore: "Ben 16 hanno sostenuto una cifra simile o più alta del prezzo di acquisto, sui 2 milioni e 600mila euro – evidenzia Sturani – Invece due, fatte fare dal magistrato della Corte dei Conti, hanno dichiarato che il valore era pari a zero. Impossibile, l’area non si è mai svalutata. E Anconambiente, in appena otto anni, tramite canoni di locazione attivi e passivi si è ripagata l’investimento fatto, disponendo di uno spazio di proprietà", riflette. Riflette anche su stesso, consapevole di non aver mai mollato: "Ho molti più capelli bianchi e quell’episodio ha cambiato la mia carriera professionale. Ma sono andato in giro senza nascondermi, soltanto con un profilo più basso – aggiunge – Quindici anni dopo so riconoscere i veri amici e gli opportunisti. Ringrazio chi mi è stato vicino e mi ha aiutato umanamente, nel lavoro e nello sport". Citazioni sparse: "Alla mia famiglia e ai miei legali. Poi l’Anci Marche (ne è stato presidente, ndr), la Federsanità, il Coni Nazionale e l’ex presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che mi volle come capo di gabinetto nonostante il procedimento in essere: mi ha subito mandato un messaggio quando ha saputo".
Ci sarebbe, però, anche chi non lo ha fatto: "Ecco, mi aspettavo un atteggiamento diverso dal mio partito". Il Pd: "Giusto alcuni tesserati di Ancona si sono fatti sentire. Cosa mi sarei aspettato? Una dichiarazione, una presa d’atto della chiusura della vicenda giudiziaria. Ma non per me, quanto per la città, perché è stata la certificazione che quell’ombra non c’è più. Si sono riaffermate coerenza, piena agibilità politica e credibilità nel lavoro svolto dalle Giunte di centrosinistra". Centrosinistra che non governa più ad Ancona: cosa sarebbe accaduto se Sturani non avesse affrontato questa situazione? Glissa: "Il centrosinistra ha perso le elezioni, non ha vinto il centrodestra. E anche i pali della segnaletica sanno di chi è colpa. Punto". Come il punto che ha messo lui quel 9 ottobre. Quindici anni dopo. "L’incubo è finito", sorride.