
Esplode la borsa dell’acqua calda, feriti padre e figlio di 4 anni
Stava usando una borsa dell’acqua calda quando questa gli è esplosa tra le mani. Il liquido cocente ha investito padre e figlioletto di 4 anni. Entrambi sono finiti in ospedale. L’incidente domestico è avvenuto ieri sera, nel quartiere di Capodimonte, centro storico della città. Era quasi ora di cena quando nell’abitazione di una famiglia straniera è calato il panico. Un uomo di 40 anni aveva la borsa dell’acqua calda, non è stato chiaro se fosse una di quelle casalinghe, di vecchio tipo, che vengono riempite con l’acqua e chiuse ermeticamente con un tappo, o se fosse una di quelle borse elettriche, con tanto di spina che si attacca alla corrente e scalda al suo interno il liquido già presente. Dopo aver raggiunto la massima temperatura la borsa non avrebbe retto ed è esplosa. Padre e figlio, che si trovavano vicini, in camera da letto, sono stati colpiti dal liquido. Il papà di più, su varie parti del corpo, rimanendo ustionato, il bambino più superficialmente. In casa un parente ha chiamato il 112 e sul posto sono state inviate una ambulanza della Croce Gialla e l’automedica. I due feriti, che avevano cercato di alleviare le scottature con l’acqua fredda, sono stati medicati e controllati dal personale sanitario che ha propeso poi per un trasporto in ospedale per entrambi per valutare anche tramite la strumentazione ospedaliera la gravità delle ustioni. L’intervento è scattato attorno alle 19.30. L’adulto è stato portato all’ospedale di Torrette con un codice di media gravità. È entrato subito in sala emergenza. Il figlio, non grave, è stato portato all’ospedale Salesi per le cure. Resta da capire cosa abbia causato lo scoppio della borsa dell’acqua calda, se un utilizzo improprio o un difetto di fabbricazione. La borsa dell’acqua calda è rimasta nell’abitazione, ridotta in più pezzi. Lo scoppio è stato udito anche dal vicinato che si è allarmato vedendo poi arrivare le ambulanze. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita. Da valutare, fino a ieri sera, la profondità delle scottature.
Marina Verdenelli