"Il ripascimento? Non è certo il male assoluto per contrastare il fenomeno erosivo della costa, a Portonovo e non solo. Di sicuro non sono meglio le opere rigide e fisse che alterano l’equilibrio morfodinamico dei nostri arenili". A dirlo non è un passante qualunque, ma il professor Maurizio Brocchini, docente di idraulica e membro del dipartimento di ingegneria civile, edile e di architettura della facoltà di ingegneria della Politecnica delle Marche.
Da tempo Brocchini sta lavorando a uno studio sulla spiaggia di Sirolo per verificare l’impatto del moto ondoso sulla spiaggia e soprattutto sulla falesia retrostante: "Lo studio è finalizzato ai progettisti per proporre opere di mitigazione dell’erosione, alla Regione che ha tutto l’interesse a proteggere una spiaggia rinomata e preziosa per il turismo marchigiano come quella di Sirolo. Proprio lì _ spiega Brocchini _ c’è la possibilità di effettuare un ripascimento in grado di proteggere la falesia con la stessa efficacia di una scogliera sommersa, capace di resistere alle tempeste e a moti ondosi molto rilevanti, nella stagione invernale.
Anni fa il sottoscritto e il mio apparato accademico eravamo stati contattati per discutere a proposito di uno studio per l’analisi della dinamica costiera di Portonovo, poi non se n’è fatto più nulla. Noi siamo comunque a disposizione".
Sul fronte dei ripascimenti la giunta Silvetti non appare troppo ben disposta e in questo è sostenuta dal parere del presidente del Parco del Conero, Luigi Conte. Non a caso per riportare la spiaggia libera alla Capannina, dopo le polemiche delle scorse settimane, si è pensato al famoso ‘paleggiamento’. Ossia trasportare materiale di sedime dalla spiaggia della Torre alla Capannina appunto: "Aspettiamo che i sub dell’università facciano le analisi necessari per la salvaguardia dell’alga Cystoseira _ è il commento dell’assessore comunale ai lavori pubblici Stefano Tombolini _ così il Parco di dirà se e quando potremo iniziare l’intervento. Comunque, non prima della seconda metà di giugno".
Il professor Brocchini ha un’idea sul ‘paleggiamento’: "È un’operazione fattibile, ma utile solo nel breve termine. In fondo è solo un trasporto meccanico di sedime di mare da una parte all’altra, materiale che rischia comunque di perdersi a causa del ciclo delle correnti marine. Si potrebbero usare altre soluzioni, tra cui l’utilizzo di sacchi di geotessuto contenenti sedimenti di stessa natura di quelli della spiaggia.
Da valutare con molta cautela l’uso di protezioni rigide e permanenti per i notevoli impatti negativi".