Resta in carcere il 50enne italiano arrestato dai carabinieri mercoledi sera, per maltrattamenti aggravati in famiglia, dopo la telefonata fatta al 112 dal figlio di 11 anni. Ieri mattina l’uomo, di professione barista, ha affrontato l’udienza di convalida dell’arresto in carcere, davanti al gip Carlo Masini. Era difeso dall’avvocato Francesca Napolitano. Non si è sottratto alle domande del giudice a cui ha spiegato che non ha mai avuto intenzioni di fare del male alla convivente, una donna rumena, e che tra loro ci sarebbero solo dei frequenti litigi. Sulla telefonata spaventata del figlio ha risposto che il bambino lo farebbe spesso, quando sente i genitori litigare. La donna mercoledì è andata in ospedale per le percosse prese, aveva delle lievi escoriazioni. II 50enne l’avrebbe anche minacciata così: "Ti ammazzo anche se poi vado in galera". Già ad ottobre aveva denunciato il suo compagno e lui mercoledì aveva ricevuto, sul posto di lavoro, la notifica di un invito a comparire per rendere l’interrogatorio davanti al pm che aveva già aperto un fascicolo per maltrattamenti in famiglia a suo carico. Questo lo avrebbe fatto arrabbiare. Tornato a casa, prima ha sfasciato il mobilio, andandosene subito dopo, poi è ritornato la sera per prendersela con la compagna.
Cronaca"Era solo un litigio, ma lui chiama spesso quando succede così"