
Un momento della manifestazione dei lavoratori Elica e Whirpool di Napoli a Roma
Fabriano (Ancona), 12 marzo 2022 - Sono 127 i dipendenti, su un totale di 560 del gruppo Elica, che hanno chiesto di uscire con l’incentivo di 75mila euro o in prepensionamento. Numero che però può calare con la firma del progetto di reindustrializzazione del sito di Cerreto d’Esi. L’intesa sindacati-azienda punta a 150 uscite volontarie tra incentivi e prepensionamenti c’è tempo fino al 31 marzo per aderire. Questa settimana può essere decisiva per l’accordo di reindustrializzazione, un progetto in ambito metalmeccanico avanzato da Ariston Thermo group, che sarebbe disposto ad assumere 60-70 lavoratori Elica, secondo il piano approvato al Ministero dopo mesi di lotta degli operai. Elica avrebbe pronto l’accordo per la cessione di Cerreto, con trasferimento delle produzioni a Mergo. Intanto non è stata richiesta né la cassa integrazione né la solidarietà che, stabiliva il piano, dovevano entrare in vigore dal 1° marzo. Gli operai lavorano a pieno regime, 8 ore per turno e il ricorso all’ammortizzatore sociale slitterà anche per definire i passaggi tecnici di reindustrializzazione.
LE INTERVISTE
Rosario, 54 anni: "Aprirò la partita Iva. Mi rimetto in gioco"
"Una decisione non certo semplice, ma per certi versi obbligata a causa del clima che si era creato in azienda". Così Rosario Napolano, 54 anni, operaio specializzato, da 20 in Elica, spiega perchè ha deciso di uscire dal suo posto di lavoro accettando i 75mila euro di incentivi.
Rinuncia a un posto a tempo indeterminato, perché?
"È vero, ma nell’ultimo anno ho vissuto una situazione piuttosto travagliata con l’azienda che improvvisamente annuncia oltre 400 esuberi e la chiusura dello stabilimento di Cerreto d’Esi dove io lavoravo e con questo tipo di atteggiamento non stavo più bene in quel posto di lavoro. Non avrei svolto in maniera adeguata la mia mansione. Si parla di una reindustrializzazione di quel sito, ma a oggi non c’è nulla di concreto".
Grazie a questo gruzzolo rientrerà nel mondo del lavoro?
"Lavoro da trent’anni, ma purtroppo ne ho persi diversi in termini di contributi per via di un lavoro svolto per alcuni anni a Napoli, e mancherebbero ancora venti anni alla pensione. I figli sono già autonomi e indipendenti, per cui sto pensando di aprire una partita Iva sfruttando l’esperienza che ho accumulato negli anni".
Non la spaventa il futuro in uno scenario così incerto?
"Non troppo. Mia moglie lavora come operatrice sanitaria in una casa di riposo, non abbiamo figli da mantenere. Contiamo di farcela, anche se abbiamo un mutuo da pagare".
Silvana, 47 anni: "Ho perso la fiducia in questa azienda"
"È stato un epilogo inevitabile, c’era troppa incertezza sugli scenari futuri". Così Silvana Stroppa, 47 anni operaia in Elica (transitata dalla Turboair) da 17 anni, addetta allo stabilimento di Mergo, motiva l’uscita dal mondo del lavoro con l’incentivo di 75mila euro.
Rinuncia a un posto a tempo indeterminato, perché?
"L’azienda improvvisamente ha presentato un piano di delocalizzazione che ci ha fatto perdere fiducia e sicurezza. Tra noi predomina un clima di incertezza, nonostante l’accordo raggiunto. Io stessa ho avuto ruoli nel sindacato, ma non era più possibile restare in Elica. A malincuore ho preso questa decisione".
Grazie a questo gruzzolo conta di tornare nel mondo del lavoro?
"Sì, certo. In azienda abbiamo avuto l’opportunità di un percorso con un esperto che attraverso colloqui indica come potersi ricollocare partendo dai propri punti di forza. Sono ancora giovane e conto di costruire qualcosa. Credo di essere portata per lavorare al pc e avere ruoli di segreteria, anche se il mio diploma vale solo nelle Marche e non nel resto dell’Italia".
Non la spaventa il futuro in uno scenario così incerto?
"Non ho figli da mantenere né il mutuo e posso contare su due anni di Naspi. Certo, ora è aumentato tutto, il potere di acquisto è sceso. Ma cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno".