Dopo 11 ore di seduta, a tratti incandescente, sull’impianto Edison per il trattamento dei rifiuti anche pericolosi alla Zipa, gli animi si sono placati e si è arrivati persino ad un accordo maggioranza–opposizione: sì ad inchiesta e istruttoria pubbliche, come proposto dalle liste civiche di maggioranza. Sono rimasti invece fermi sul no a prescindere all’impianto (che prevede un investimento di oltre 50 milioni di euro non legati al Pnrr e un impiego di "qualche decina di lavoratori comprese le fasi realizzative senza alcuna necessità di approfondimento") i consiglieri di Fratelli d’Italia. Dalla maggioranza non mancano le perplessità sull’impianto, anche alla luce delle risposte offerte dai vertici della multinazionale in aula ma nessuno si è ancora espresso nonostante il pressing dell’opposizione. "Dobbiamo prima capire se questo progetto funziona – ha detto il sindaco Fiordelmondo mercoledì in aula –. Io la risposta non ce l’ho ad oggi. Solo dopo potremo ad esempio pensare alle prescrizioni come alla provenienza del materiale da trattare dal nostro territorio". L’istruttoria pubblica prevede "sedute pubbliche, coinvolgimento di esperti nel settore, contributi dei cittadini" e si svolge come si legge nella mozione presentata dalle civiche e bocciata ma di fatto reinserita nel merito con una risoluzione della maggioranza votata anche dalle civiche (astenuto solo Tommaso Cioncolini) "nella forma di pubblico contraddittorio cui possono partecipare, per il tramite di un esperto di parte, oltre alla giunta e ai gruppi consiliari, associazioni, comitati, gruppi di cittadini portatori di un interesse diffuso". L’inchiesta pubblica è invece "un subprocedimento di natura istruttoria con un apposito organo (commissario o ispettore o designazione di un comitato) incaricato di condurre l’inchiesta in posizione di terzietà rispetto all’amministrazione". Il rapporto finale dell’inchiesta pubblica, obbligatorio, va tenuto in considerazione in sede di Valutazione di impatto ambientale. La stessa Cna e Confartigianato hanno chiesto un tavolo tecnico per approfondire. "Le risposte di Edison non ci hanno soddisfatto – sottolineano dal gruppo di maggioranza Jesi in comune –. Le abbiamo trovate in alcuni frangenti parziali ed evasive rispetto alle tante domande poste, anche dal nostro gruppo". E ancora: "Se siamo giunti ad una sintesi comune almeno su un punto lo dobbiamo anche ai nostri avversari politici che nella loro mozione ci hanno proposto di utilizzare lo strumento dell’istruttoria e dell’inchiesta pubbliche".
Sara Ferreri