Della serie ‘miti alle Muse’. Sul palco del teatro anconetano ne sono saliti parecchi di personaggi leggendari. Keith Jarrett e B.B. King, per esempio, per restare soltanto in ambito musicale. Questa sera (ore 21), tocca a una certa Patti Smith, che arriva con il suo "A Tour of italian Days". Che dire? Cioè, che scrivere? Possibilmente evitare le abusatissime espressioni ‘la sacerdotessa del rock’ (o del punk, a seconda delle correnti di pensiero), etichette di cui probabilmente lei stessa avrà la nausea, essendo una persona che di sicuro non ama le banalità. Chi già conosce l’artista non avrà bisogno di molte parole. A quei giovani che non sanno neppure chi sia, potrebbe essere difficile ‘comunicare’ l’importanza del personaggio, soprattutto se la loro idea di popstar al femminile evoca gente come Madonna o Lady Gaga. Si potrebbe partire semplicemente dall’inizio, da quel primo album, "Horses" (1975), che rappresenta uno degli esordi discografici più folgoranti del decennio. Patti Smith si permette, tra l’altro, di stravolgere uno degli inni rock per eccellenza, la mitica (anche qui ci sta) "Gloria" dell’immenso Van Morrison. La seconda metà degli anni settanta è sua: quattro album per costruire un mito, e poi quasi un decennio di silenzio che rischia di distruggerlo, o perlomeno di perpetuarlo solo nella memoria. "Radio Ethiopia", "Easter" e "Wave" sono i capitoli del suo ‘romanzo’ scritto con il linguaggio del rock, del punk e della new-wave. Poi il ritiro a sorpresa. Patti ‘sceglie la famiglia’: sposa Fred ‘Sonic’ Smith, il chitarrista degli MC5 (uno di quei gruppi che il punk l’avevano ‘inventato’ parecchi anni prima del fatidico ‘77), ci fa due figli e fino al 1988 di lei si parla poco. Quell’anno un disco, "Dream of life", ma soprattutto una canzone, l’innodica "People have the power", la riportano sulla cresta dell’onda. Ma l’anno dopo inizia il periodo peggiore della sua vita, costellato di lutti e dolore: muore l’amico di una vita Robert Mapplethorpe, celebre fotografo, muoiono il suo pianista di fiducia Richard Soho e il di lui fratello Tod. E nel 1994, soprattutto, muore l’amato marito Fred. Ci vorranno due anni per rivederla sulle scene, anche grazie all’aiuto di amici come Michael Stipe. Dal 1996 al 2012 escono sei nuovi album, si susseguono tour e concerti. Gli ultimi dieci anni della cantante sono invece piuttosto ‘celebrativi’, con tanto di due lauree ad honorem (in Lettere classiche e moderne all’Università di Parma e in Lingue e letterature europee e americane a Padova). Ah, nel 2013 Patti Smith partecipa al talent "The Voice of Italy", nel quale duetta con Noemi, Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante e Piero Pelù, interpretando "Because the night". Qualcuno stende un velo pietoso sul tutto. Altri rimpiangono la sua presenza a Sanremo dell’anno prima, e il duetto con i Marlene Kuntz (decisamente meglio). Di recente Patti Smith ha pubblicato il volume "A Book of Days", dichiarando: "Volevo fare un libro che, pur prendendo in considerazioni alcuni aspetti politici, desse alle persone un momento di sollievo. Non possiamo ignorare ciò che accade nel mondo, dobbiamo essere consapevoli e impegnati, ma abbiamo anche bisogno di tempo per pensare ad altre cose o per usare la nostra immaginazione". Biglietti ancora disponibili: platea 80,50 euro; I galleria 69 euro; II galleria 57,50 euro. Info: 071.52525.
CronacaEcco Patti Smith, la storia del rock