Cometa dei Neanderthal, l’osservatorio astronomico di Ancona pronto per catturarla. Si tratta di una stella che passa una volta ogni 52mila anni. "Si chiama così perché l’ultimo avvistamento risale all’epoca dell’uomo di Neanderthal" spiega Davide Ballerini, presidente dell’osservatorio dorico di Pietralacroce. L’appuntamento, qui, è per il 3 febbraio (dalle 18 alle 24, ingresso libero, in via Del Conero 16A), ma non è detto che la cometa si riesca a vedere anche prima, condizioni meteo permettendo: "La stella rientra nella categoria di oggetti definiti a lungo periodo. Se c’è la cometa di Halley, che ha un periodo corto e ci viene a trovare ogni 76 anni, beh, questa torna ogni 52mila anni, poiché si trova nel profondo del sistema solare".
Quando gli astronomi la immortaleranno, sembrerà "una palla di fuoco che corre incontro alla Terra con due code, una sulla destra e una sulla sinistra". Ma cos’è una cometa? "Venne definita come ‘una palla di neve sporca’, si tratta di un corpo celeste costituito da ghiaccio, polveri e composti organici".
Per tornare su quello che sarà uno storico avvistamento, è bene dire che la cometa dei Neanderthal ha già passato il perielio, cioè il punto più vicino al sole (avvenuto il 12 gennaio). Adesso, la cometa ha iniziato ad uscire dal sistema solare e il 1° febbraio passerà nel punto più vicino alla Terra, a circa 42milioni di chilometri da noi". Successivamente, si allontanerà "sfiorandoci. Il bello è che abbiamo due vantaggi: non solo passerà vicino alla Terra, ma la cometa – uscendo dal Sole – si caricherà, nel senso che la stella è sì un corpo ghiacciato ma quando si avvicina e si allontana dal Sole sviluppa una chioma (una bolla diffusa di gas, principalmente idrogeno) e due code, una di una di ioni (soffiata dal vento solare) e una di polveri". Ogni cometa ha infatti due code. Questa stella è stata scoperta il 2 marzo dello scorso anno: "All’inizio, venne scambiata per un asteroide. Qualche mese dopo, è stato osservato come iniziasse ad avvicinarsi al sistema solare ed è stata vista la chioma e dunque si è capito che si trattava di una cometa".
Per vedere la cometa classificata col nome tecnico di "C2022E3 ZTF", piovono chiamate all’osservatorio, anche se Ancona non è il luogo ideale per l’osservazione: "Il punto perfetto per osservarla sarebbe sui monti, lontano dall’umidità e dall’inquinamento luminoso". E attenzione ai desideri, che solitamente si esprimono con le comete della notte di San Lorenzo: "In realtà – sorride Ballerini – ci vengono tramandati aspetti infausti della cometa, vista come portatrice di sventure. Nel 1700, la cometa era associata alla sfortuna, ma queste sono solo credenze popolari".
Nicolò Moricci