GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

D’Orsogna resterà: "Da qui non si muove. E’ chiaro che tutti vogliono il top player"

Le indiscrezioni giunte da Forlì circa una "chiamata" dell’ad dell’aeroporto di Ancona-Falconara, mandano in fibrillazione la Regione. Acquaroli: "E’ comprensibile, sta facendo benissimo nelle Marche".

D’Orsogna resterà: "Da qui non si muove. E’ chiaro che tutti vogliono il top player"

Il governatore della Regione Marche Acquaroli e l’ad Alex D’Orsogna

L’indiscrezione balzata agli onori delle cronache del Carlino di Forlì, in merito ad un possibile passaggio di Alexander D’Orsogna, amministratore delegato di Ancona International Airport, all’aeroporto Ridolfi della "vicina" Emilia Romagna, ha determinato – ieri – una comprensibile "fibrillazione", giri di telefonate e una puntuale ricognizione mattutina da parte della Regione Marche. Nessuno, infatti, vorrebbe privarsi del manager italo-americano che, visto il clima da Champions League e prendendo in prestito espressioni proprie del mondo del pallone, nel territorio marchigiano gode di ottima considerazione. Tanto da essere considerato un fuoriclasse. Un "dieci". Ed è quello che ha lasciato intendere, a margine del Consiglio regionale, il governatore Francesco Acquaroli. Che proprio sul presunto "decollo" di D’Orsogna dal Sanzio allo scalo forlivese, ha piazzato una parata degna di nota: "Al momento non ci risulta che questa sia un’opzione sul tavolo", ha chiarito il presidente. Il quale, quindi, dopo la giocata importante in difesa, ha subito rilanciato l’azione offensiva: "Ad ogni modo, mi permetto di utilizzare una metafora calcistica, è normale che quando si ha un top player, le altre ‘squadre’ possano essere interessate". E quel top player è D’Orsogna, finito nelle mire dell’aeroporto di Forlì che sta puntando a rinforzarsi con l’ingresso di nuovi partner e l’offerta da parte di un Fondo italiano. D’altronde la sua azione all’Ancona International Airport, da due anni e due mesi a questa parte quando è stato scelto dal Fondo Njord (azionista di maggioranza), è sotto gli occhi di tutti. Si pensi, in ordine sparso, al robusto incremento del traffico passeggeri (il 2024 si dovrebbe chiudere con un +600mila), alle rotte aperte in continuità territoriale (Roma, Milano, Napoli, al netto della querelle Aeroitalia-Atim dei primi mesi, prima della stabilità con SkyAlps) e quelle straniere (dal raddoppio su Monaco con Air Dolomiti fino a Parigi e Barcellona con Volotea), per arrivare all’apertura di nuovi segmenti di investimento (come nel caso dell’accordo con Regione e Cnr per gli aviolanci di micro satelliti nello spazio). Ma per raccogliere i frutti di quanto seminato, c’è ancora da correre in campo aperto nei tre chilometri di pista del Sanzio: "Noi siamo grati al lavoro dell’ad Alexander D’Orsogna, nell’ottica di un riposizionamento complessivo dell’aeroporto che è tangibile. Abbiamo ancora molte sfide da vincere assieme", il triplice fischio di Acquaroli. Ancona-Forlì, partita finita?